Cesa. Crisi politica in città, Cesa C’è: “Game Over”

“È crisi politica, inutile nascondersi. E’ crollato il castello di sabbia basato sull’ipocrisia del presunto cambiamento. Guida, che non ha mai rappresentato la maggioranza del paese (nemmeno numericamente), ha ricevuto due “ceffoni” da due membri importantissimi della sua amministrazione. Il vicesindaco, nonché assessore ai Lavori Pubblici e l’assessore al Bilancio hanno rassegnato le dimissioni. Le motivazioni addotte sono serie e molto gravi. La lettera di dimissioni dell’ex assessore al Bilancio, evidenzia un fallimento totale sui punti salienti del programma elettorale. Un disastro certificato impietosamente da chi era parte integrante di un progetto che non è decollato e non decollerà più. La frattura tra il sindaco e i due assessori dimissionari è molto profonda. Il sindaco non può continuare a far finta di niente”. E’ quanto dichiara il gruppo consiliare di minoranza, Cesa C’è.

“Non può per rispetto dei nostri concittadini. Non può per mancanza di competenze tecniche specifiche all’interno della maggioranza. Non può perché per amministrare un paese non si può “tirare a campare” per soli interessi personali. L’ipotesi che d’ora in poi vada a cercarsi la maggioranza in Consiglio, delibera per delibera, fa rabbrividire e sarebbe un’ulteriore sciagura per Cesa. Primavera Cesana di fatto non esiste più, non solo in Giunta. De Angelis e Di Santo sono espressione di comitati elettorali (portatori di centinaia di consensi) che hanno bocciato l’operato di Guida. Il tempo delle chiacchiere è finito: adesso occorrono coraggio, chiarezza e dignità. Troviamo imbarazzante il silenzio del partito di riferimento del sindaco (il Pd) sul terremoto politico verificatosi in questi giorni e sulle sue cause. Oltre al mancato rispetto del programma elettorale, quest’amministrazione si sta caratterizzando per la frequente confusione di ruoli pubblici e privati di alcuni suoi membri, con diversi scivoloni social notati da tutti. Tanti cittadini ci chiedono e si chiedono se il Comune sia diventato un’agenzia immobiliare, un centro per l’impiego o uno studio di consulenze. Non si tratta più solo di scorrettezza politica ma di inosservanza di precise disposizioni del TUEL (testo unico degli enti locali). Chi, esclusivamente per ragioni egoistiche di salvaguardia della propria “poltrona”, si appresta a fare da “stampella” a Guida, perderà “faccia” e rispettabilità. La rispettabilità non consiste nel possedere cariche ma nel meritarle e nell’utilizzarle per il bene comune. “Migliorare” qualche cesano è ben diverso dal migliorare Cesa, cosa ben più nobile. Il paese ha bisogno di una guida salda e di un’amministrazione in grado di dargli un’identità precisa che assicuri sviluppo e vivibilità. Il progetto politico di Guida è fallito. La cosa migliore che lui e i suoi possono fare per Cesa, è andarsene a casa”.

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Redazione

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