Barcellona. Attentato Ramblas: la testimonianza di don Crescenzo Abbate

“Non so descrivervi l’esperienza. Penso e ripenso a che cosa è stato! Solo ora ne prendo più coscienza. E’ tutto assurdo! Panico, paura, rabbia, tristezza, solitudine… e poi pianti, terrore, morti e feriti… anche solidarietà, abbracci, attenzioni reciproche”. Queste le parole subito dopo quei momenti concitanti di Don Crescenzo Abbate, parroco della Chiesa della Trasfigurazione di Succivo, lì a Barcellona con un gruppo di pellegrini: 35 per l’esattezza. Per fortuna soltanto spavento e paura (leggi qui).

Il post integrale del sacerdote:

“Chiedo scusa se rispondo con tanto ritardo ai tanti messaggi, preghiere e un pò di tensione. Purtroppo sono stato l’ultimo del gruppo, insieme a mamma, che è stato liberato dall’hotel in cui ci eravamo rifugiati….eravamo i più vicini al fatto e quindi quando si è stretta la zona delimitata ci hanno fatto uscire da una uscita secondaria e scortati. Ora siamo nel bus, stiamo tutti bene, anche se la città è immersa nel traffico. Non so descrivervi l’esperienza…penso e ripenso a che cosa è stato! Solo ora ne prendo più coscienza…è tutto assurdo!!! Panico, paura, rabbia, tristezza, solitudine…e poi pianti, terrore, morti e feriti…anche solidarietà, abbracci, attenzioni reciproche…vedere poliziotti che si abbracciavano e piangevano vi assicuro non è stato bello….mi da fastidio anche vedere foto e video del fatto…cerco di rimuovere tutto ciò e imparare una lezione: vale così poco la vita? Là si può perdere così presto? E per quale colpa? Prego per le vittime…tante, assurde, innocenti…vi posso assicurare che potevamo essere nel numero di queste, perché ci ha sfiorato….ho letteralmente sentito una Protezione….grazie a tutti per la vostra vicinanza!“.

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Redazione

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