Magistratura Onoraria, Aiga: “No all’aumento delle competenze”

L’Aiga esprime contrarietà all’aumento di competenze previsto dalla legge di riforma sulla magistratura onoraria, che significherebbe principalmente un clamoroso dietrofront sul PCT. Gli uffici dei Giudici di Pace non sono ad oggi informatizzati se non per le limitate funzioni di consultazione dei fascicoli, non sono dotati dei mezzi necessari e sufficienti per dare impulso e implementare il PCT e gli addetti alle cancellerie non risultano adeguatamente formati all’utilizzo delle nuove tecnologie, mentre i giudici, allo stato, non risultano essere dotati dell’infrastruttura hardware e software necessaria per poter attuare il PCT.

L’aumento delle competenze pertanto comporterebbe un ritorno al cartaceo per i procedimenti di valore inferiore a 30.000,00 euro, compresi anche i decreti ingiuntivi, e tale situazione riporterebbe al punto di partenza i progressi conseguiti in questi anni attraverso l’introduzione del PCT poiché una cospicua parte dell’attuale contenzioso sarebbe fatta confluire in un procedimento ancora cartace Il PCT, o che non potrebbe godere dei benefici di quest’ultimo superando iniziali reticenze e difficoltà delle varie categorie di operatori giudiziari, ha reso oggi più snello, economico ed efficiente il sistema giustizia in Italia. L’ovvia conseguenza sarebbe quella di aggravare le inefficienze esistenti presso gli Uffici del GdP e di fatto ridurre la tutela giurisdizionale dei cittadini.

Destano, inoltre, non poche perplessità la riduzione delle dotazioni organiche dei GOP il cui numero non dovrebbe superare quello dei magistrati togati secondo la previsione di cui allo schema di decreto legislativo in quanto tale riduzione rende concreto il rischio di paralisi dell’attività presso i già oberati uffici del Giudice di Pace; le generiche valutazioni previste dallo schema di decreto legislativo in tema di decadenza dalle funzioni di GOP; l’aumento di competenza imporrebbe un controllo maggiore sul loro operato desta sorpresa e sgomento, mentre al contrario il comunicato ufficiale dell’Unione Nazionale dei Giudici di Pace, nel quale gli stessi giudici onorari hanno paventato, a seguito della previsione nello schema di decreto del trattamento economico loro riservato, il rischio di raggiungere un’affermazione che merita il più rigoroso approfondimento nelle sedi opportune. L’AIGA , infine, auspica che il Ministero della Giustizia Ministro finalmente implementi il PCT presso gli Uffici del Giudice Di Pace.

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Redazione

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