Comunali. Criscuolo: “La disobbedienza civile è la risposta all’astensionismo”

“A breve in Campania almeno in 90 comuni si voterà per l’elezione del sindaco e per il rinnovo del Consiglio comunale. Tra questi non ci sono capoluoghi di provincia, ma sono 18 i comuni sopra i 15mila abitanti, in alcuni casi anche sopra i 50mila. Sono poi chiamati alle urne alcuni comuni particolarmente rappresentativi, come Pompei e Ischia in provincia di Napoli o Agropoli e Capaccio Paestum in provincia di Salerno. Il comune più popoloso con oltre 80mila abitanti è Pozzuoli, cuore dell’area dei Campi Flegrei ad ovest di Napoli. La riflessione apportata sulla formazione delle coalizioni in molti comuni permette di rilevare uno stato di salute pessimo non solo della legalità ma della democrazia”. Lo dichiara l’Avv. Rosa Criscuolo, segretario Associazione Prospettive Radicali – Radicali Caserta, Comitato Nazionale Radicali Italiani e Presidente Ass. Luca Coscioni Caserta.
“Questo non sarà il luogo per puntualizzare il numero consistente dei comuni che sono stati sottoposti a scioglimento o commissariamento nella Regione Campania, esistono documenti del ministero dell’interno molto interessanti, bensì un momento di riflessione su ciò che andrete a fare l’11 giugno. Votare è un diritto e anche un dovere ma votare è ancora democratico? A voi pare normale che a dettare l’esito di comuni in dissesto finanziario o reduci da scandali di grave corruzione sia il bisogno della classe meno abbiente? Eppure così accade soprattutto in quelle realtà dove le istituzioni sono assenti e si vive di “politica giudiziaria” e la protesta pare la panacea di tutti i mali. Esaminiamo la condizione dei comuni in provincia di Caserta dove è evidente una totale assenza di politica, se si intende l’arte di rispondere ai bisogni della comunità e alla aggregazione sociale e la perdita di comunicazione con gli Enti ed i Governi regionali e nazionali. In molti – sottolinea Criscuolo – altri scritti ci siamo dedicati al processo mediatico più famoso degli ultimi tempi ovverosia “La Terra dei fuochi”, dramma di cui la casta si è servita per distruggere un sistema che poi è stato incapace di ricostruire. Vi ricordate il Ground Zero delle Twin Towers dopo l’attentato dell’11 settembre? Questa è la situazione. Addirittura per comuni “tipo” che contano meno di 40 mila abitanti ci ritroviamo difronte al dato paradossale di enumerare quasi 250 concorrenti per la carica del consiglio comunale a sostegno di un  candidato sindaco con una coalizione che non solo non ha un progetto politico ma vanta l’assemblamento di accozzaglie senza identità. L’obiettivo dunque non è governare ma vincere in qualsiasi modo nel breve periodo. La risposta a questo dato politico è’ di contro la proposizione di liste di protesta che in realtà comunali  ridotte assumono la connotazione di liste di assunzione , dove si urla contro il sistema allo scopo di provvedere ad una corresponsione mensile. I concorrenti infatti il più delle volte non vantano alcuna esperienza politica e neanche una preparazione culturale e tecnica  appropriata. Sembra paradossale ma proprio nei comuni più piccoli c’è l’urgenza di affidare l’amministrazione a soggetti competenti poiché l’esito delle elezioni e delegato alla pratica del voto di scambio sopravvissuto nelle case popolari, dove il “candidato ambizioso” o “il signorotto di paese” trasforma la sua campagna elettorale in una elemosina. Ecco perché in comuni come quelli di Maddaloni non era ancora maturo il tempo di giungere ad una elezione democratica. Prima sarebbe stato necessario procedere con interventi strutturali che riguardano il comparto ferrovie, ambiente, occupazione, sanità da parte dell’ente Regione e poi dare la possibilità alla cittadinanza di vagliare una amministrazione secondo un procedimento democratico”.
“Per i comuni della provincia di Napoli la situazione è più o meno la stessa solo che l’ uso distorto della Città Metropolitana ha fatto sì che nascesse un partito in capo al suo sindaco non eletto democraticamente. Avviene almeno per sei comuni su 17 della provincia di Napoli dove il marchio DEMA si è trasformato in lista elettorale senza intervenire nel sistema ma adeguandosi al sistema di ogni comune in cui ha trovato accoglienza. Può un ente diventare partito? Può una figura istituzionale decidere dell’ utilizzo degli strumenti dell’ ente a cui è a capo per uso personalistico? Non lo crediamo. Per i comuni oltre i 50 mila abitanti è invece più significativo l’intervento delle O.C. e l’intreccio di interessi economici che vanno dallo sfruttamento dei fondi europei al perseguimento di incarichi pubblici. In poche battute abbiamo sintetizzato quelli che sono gli aspetti più notori delle amministrative che stiamo per affrontare caratterizzate da civismo e astensionismo. Se l’astensionismo è la corrente politica più diffusa in questo tempo in Occidente e se le elezioni hanno smarrito il loro carattere democratico cosa bisogna fare? Quello a cui ho pensato, facendo tesoro dei miei anni radicali per i cittadini campani è praticare la “disobbedienza civile”. Per chi non lo sapesse essa è una forma di lotta politica , attuata da un singolo o da un gruppo di persone che comporta la violazione di una norma. Quando infatti Thoreau, autore di Disobbedienza Civile del 1846, scrive che è necessario disubbidire a leggi ingiuste, o perlomeno attuare una sorta di “resistenza” a esse, egli non pensa a una rivolta violenta, a una rivoluzione armata, ma semplicemente a una non collaborazione col governo che le ha imposte. Con Disobbedienza civile non possiamo però considerare Thoreau propriamente un anarchico: l’aspirazione che viene enunciata non è quella dell’immediata abolizione del governo quanto l’immediata istituzione di un governo migliore nell’attesa che gli uomini siano pronti per l’assenza di esso. Per concludere invito i cittadini campani per queste amministrative, nel caso si sentano colpiti dal mio ragionamento, a recarsi alle urne e a scrivere sulla scheda elettorale “IO SONO CONTRO”. Così facendo ricorderanno anche un uomo che ha lottato per le libertà, per i diritti civili, che è sempre stato nella minoranza ma capace di coinvolgere grandi masse, sto parlando di Marco Pannella.

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