(VIDEO) Napoli. Sequestrati 20 milioni di beni ai prestanome dei Potenza

Nella mattinata odierna, al termine di una complessa ed articolata attività di indagine, tesa all’aggressione dei patrimoni di mafia, personale del Centro Operativo della D.I.A. di Napoli, ha dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie emessa, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione (Presidente dott.ssa Giovanna CEPPALUNI, Giudici dr.ssa Alessandra CONSIGLIO e dott. Michele MAZZEO), nei confronti dei fratelli POTENZA (Bruno, Salvatore e Assunta), famiglia di imprenditori  della zona di S. Lucia storicamente dedita al contrabbando di sigarette fino agli anni ’90, poi stabilmente dedita all’usura, investendo i proventi così accumulati negli anni in rinomati esercizi pubblici.

I predetti provvedimenti ablativi costituiscono lo sviluppo di una precedente articolata indagine condotta da questo Centro Operativo D.I.A. nel giugno 2011, che vide l’esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare nei confronti, tra gli altri, dei fratelli POTENZA nonché del capostipite Mario (già destinatario di un provvedimento ablatorio emesso dal Tribunale di Napoli, sempre nel giugno 2011, che vide il sequestro di beni per un valore di 10 milioni di euro, di cui ben otto milioni in banconote ritrovate nel corso di una perquisizione nella sua abitazione, nascoste fra le intercapedini delle mura domestiche. Tale somma di denaro, di valore molto rilevante, non aveva trovato giustificazione alcuna nei redditi lecitamente percepiti dall’interessato e consistenti in una pensione sociale INPS ed in un’altra da invalidità civile).

Con le nuove indagini patrimoniali, si è acclarato che una parte consistente delle principali attività di ristorazione del lungomare di via Caracciolo e del quartiere di Chiaia costituivano il frutto del reimpiego di capitali illeciti, in parte anche riferibili a Lo Russo Salvatore, al vertice dell’omonimo sodalizio camorristico di Miano ed oggi collaboratore di giustizia, nonché della stessa famiglia POTENZA, in particolare a POTENZA Mario (o’ chiacchierone) e POTENZA Bruno, i quali, esponenti storici fino a tutti gli anni ’90 del contrabbando di sigarette, si sono poi dedicati stabilmente all’usura nel cui ambito reinvestivano gli stessi proventi così accumulati nel corso degli anni.

La ricostruzione offerta da vari collaboratori di giustizia trovava pieno riscontro nelle attività tecniche di intercettazione, nonché dalle investigazioni all’epoca effettuate.

Con l’accoglimento delle Proposte di sequestro presentate dal sig. Direttore della DIA si chiude il cerchio investigativo nei confronti della famiglia POTENZA; si acclarava l’esistenza di una diffusa economia criminale mascherata, le cui finalità erano volte al riciclaggio del denaro, proveniente dalle attività illecite e dal flusso dello stesso da “pulire”.

In questa attività di riciclaggio, un ruolo cardine era svolto dalla famiglia POTENZA, i cui componenti risultano, attualmente, intestatari sia di quote societarie relative ad attività in campo immobiliare che in quello della ristorazione nella città di Napoli ma anche in quella di Milano.

Le attività investigative, confortate anche dalle sentenze di condanna penale definitive, hanno fatto emerge che i POTENZA hanno impiegato in attività economiche ed immobiliari il denaro proveniente dalle loro intraprese attività illecite, proseguite anche dopo il decesso del capostipite POTENZA Mario, alias “o chiacchierone”: le indagini societarie e finanziarie hanno, infatti, disvelato un ingente patrimonio accumulato nel corso degli anni – frutto delle attività illecite che hanno portato alla condanna dei fratelli Bruno, Salvatore ed Assunta – che è stato reinvestito in numerosi immobili e locali commerciali ma, anche, in parte “collocato” su rapporti finanziari riconducibili agli stessi ed accesi presso istituti bancari elvetici. Tali ultime operazioni finanziarie con la Svizzera sono state oggetto di penetranti investigazioni nonché di una rogatoria internazionale che ha consentito il sequestro delle ingenti somme di denaro “messe al sicuro” in territorio elvetico; per questo motivo le operazioni sono state estese presso l’istituto di credito BSI Bank di Lugano.

Sempre con riferimento al trasferimento di risorse finanziarie in territorio estero ed al successivo rientro di parte di tali capitali dopo l’adesione alla procedura di “voluntary disclosure” – si è avuto modo di accertare ulteriormente la consistente sproporzione fra la capacità reddituale dei proposti e le effettive disponibilità patrimoniali e finanziarie a questi riconducibili, nonché di verificare il flusso finanziario con cui veniva acquistata un un’attività di ristorazione sita nel pieno centro di Milano, non distante dal Duomo meneghino, con l’accoglimento della proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale avanzata dal Direttore della D.I.A. da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli.

Le ulteriori investigazioni effettuate da personale del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli consentivano di svelare l’esistenza di un ulteriore ingente patrimonio immobiliare.

Infatti, con i decreti di sequestro emessi dal Tribunale di Napoli – Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione, che ha colpito i proposti, venivano sottoposti a sequestro interi patrimoni aziendali di società sia napoletane che milanesi, nonché numerosi immobili di pregio, rapporti finanziari, appezzamenti di terreno e diversi autoveicoli.

In particolare, nell’odierna mattinata, in Napoli, Volla e Milano, gli investigatori della DIA hanno sottoposto a sequestro i seguenti beni (tra cui il noto ristorante “Donna Sophia dal 1931” in centro a Milano e la sala ricevimenti già nota come “Villa delle Ninfe” a Pozzuoli) nella diretta disponibilità di tutta la famiglia POTENZA:

nr. 24 immobili, tra terreni e appartamenti;

nr. 6 società, e in particolare:

·     Totalità delle quote sociali ed intero patrimonio aziendale della società denominata “Marass s.r.l., avente sede legale in Milano corso Porta Ticinese nr. 1.

Ha come oggetto sociale la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande […].

·     Quote pari al 50% dell’intero capitale sociale de “Il Golfo di Napoli s.r.l.” con sede legale in Napoli alla via N. Sauro nr. 30/31/32 angolo C. Console nr. 1.

Ha come oggetto sociale la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, […].

·     Quota del 20% della societàLa Galleria del Gioco s.r.l.”, con sede legale in Napoli alla via Ponte di Tappia nr.62.

L’oggetto sociale riguarda la raccolta e l’accettazione di scommesse sportive, […].

·     Intero patrimonio aziendale dell’impresa individuale denominata “NOAH cafè di POTENZA Giuseppina”, con sede legale in Giugliano in Campania alla via Lago Patria nr.7. Ha come oggetto sociale l’esercizio di bar.

·     Quota pari al 20 % dell’intero capitale sociale della società denominata “Mpower s.r.l.”, con sede legale in Napoli alla via Antonio Gramsci nr.13.

Ha come oggetto sociale l’attività di ristorante, bar, […].

·     Totalità delle quote sociali ed intero patrimonio aziendale della società denominata “REMIR Immobiliare s.r.l.”, con sede legale in Napoli alla via Antonio Gramsci nr.13;  Ha come oggetto sociale l’acquisto, la permuta, la costruzione, la gestione, l’affitto e la vendita di immobili […].

·     Totalità delle quote sociali ed intero patrimonio aziendale della società denominata “Power s.r.l.”, con sede legale in Napoli alla via Riviera di Chiaia nr.270. Ha come oggetto sociale la somministrazione al pubblico di cibi, bevande alcooliche e non […].

·     Totalità delle quote sociali ed intero patrimonio aziendale della società denominata “Noah s.r.l.”,  con sede legale in Napoli alla via Antonio Gramsci nr.13.  Ha come oggetto sociale la somministrazione al pubblico di cibi, bevande alcooliche e non […];

 

nr. 65 rapporti finanziari;

nr. 4 autovetture.

Il valore approssimativo dei beni raggiunti dal provvedimento ablativo ammonta ad oltre € 20.000.000.

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Redazione

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