Arrestato uno dei rapinatori della famiglia Zinzi

In data 14.1.2017 è stato tratto in arresto a fini estradizionali il cittadino georgiano GEJADZE Aleksandre, nato il 7.2.1984, alias TRUSHIN Aleksandre, sulla base dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa in data 15.06.2015 dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per i reati di rapina aggravata, lesioni personali aggravate e sequestro di persona, su richiesta di questa Procura della Repubblica. Il GEJADZE Aleksandre, all’esito di una complessa attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile di Casetta, coordinata da questa Procura, veniva individuato quale responsabile, in concorso con altri suoi connazionali, dei citati fatti delittuosi commessi in data 05.06.2015, in via Ciotto a Casetta ai danni della sig.ra Maddalena Zinzi. Lo stesso si avvaleva, in particolare, della complicità della badante della famiglia ZINZI/AVECONE, che ne favoriva l’accesso in casa dopo averne comunicato le abitudini; unitamente alla stessa e ad altri compici, veniva pianificato e compiuto l’assalto. L’odierno arrestato ed altri suoi connazionali, introdottisi furtivamente all’interno dell’abitazione, raggiungevano la vittima nel bagno e, dopo averle sottratto con forza la figlia minore di anni tre, iniziavano ad aggredirla con brutale e feroce violenza fisica e morale, torturandola, costringendola a contattare il coniuge telefonicamente per farsi indicare la combinazione di accesso della cassaforte da cui prelevavano diversi valori. Le immediate indagini consentivano d’individuare sin da subito, gli autori materiali del violento episodio, in particolare del GEJADZE Aleksandre, quale attore e ideatore principale del raccapricciante fatto delittuoso. Le investigazioni si concentravano sulla posizione della badante, che, pur apparendo, nell’occasione anch’ella vittima di rapina, non convinceva del tutto gli investigatori che, in breve tempo, riuscivano a documentare numerosi contatti della stessa con il GEJADZE Aleksandre ed i suoi compiici fino al giorno dell’episodio delittuoso. Le indagini, coordinate da questa Procura della Repubblica, consentivano di ricostruire in maniera capillare tutte le fasi preparatorie ed esecutive dell’azione criminosa, tanto da consentire l’individuazione di tutti i responsabili: venivano infatti tratti in arresto sin da subito TURDUGULOVA Aiperi nata in Kirghizistan il 12.5.1992, KURUCHBEKOVA Nargiza nata il 19.09.1986 a Bishkek (Kirghizistan) e GOGOTCHURI Imeda nato il 12.10.1984 IN Geòrgia – alias BODA Andrej nato il 30.10.1979. Le prime due già condannate in primo grado alla pena complessiva di anni sei di reclusione e il terzo già condannato in primo grado alla pena di anni 14 di reclusione. GEJADZE Aleksandre, invece, grazie alla fitta rete di conoscenze nell’ambiente delinquenziale, riusciva ad allontanarsi subito dall’Italia prima via mare e poi attraversando nel tempo, diversi Paesi Balcani fino ad essere oggi catturato in Russia, presso l’aeroporto di Mosca. L’arresto è stato reso possibile grazie alla stretta collaborazione e grande sinergia operativa tra la Squadra Mobile di Caserta e l’Interpol, attraverso l’attivazione delle metodologie operative di cooperazione in ambito Internazionale, nell’ambito della procedura avviata da questa Procura per le ricerche in campo internazionale. Si è in attesa del completamento della procedura estradizionale che dovrebbe concludersi a giorni con la consegna dell’arrestato all’Autorità italiana. A carico di GEJADZE Aleksandre è attualmente in corso presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere la celebrazione del giudizio dibattimentale, dinanzi al collegio giudicante presieduto dalla dott.ssa Francica.

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Redazione

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