(VIDEO) Casaluce. Complesso abusivo di 600 mq raso al suolo dalle ruspe

In attuazione del protocollo d’Intesa tra il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli e i Procuratori del Distretto, proseguono le attività di demolizione di manufatti abusivi oggetto di sentenza passata in giudicato, in un territorio -qual è quello casertano- devastato dalle costruzioni realizzate in violazioni di vincoli urbanistici, a riaffermare instancabilmente e con il massimo impegno la legalità.

Nei giorni scorsi, sono state eseguite due demolizioni di manufatti abusivi siti nel comune di Marcianise. Nella mattinata odierna, è iniziata l’esecuzione della demolizione di un immobile abusivo in corso di costruzione, ubicato nel Comune di Casaluce alla Via Piro Consortile, località “Albergo dei Poveri”.

Si tratta di un manufatto non ultimato, allo stato grezzo, di circa 600 mq, composto da un piano cantinato di mq.160, piano rialzato e primo piano di mq 220 ciascuno con solaio di copertura, costruito in zona di forte impatto ambientale coperta da vincolo di inedificabilità, in Area Verde Agricolo del piano regolatore comunale, gravato da vincolo idrogeologico e da vincolo sismico.

L’ordine di demolizione disposto dalla Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere prevede l’abbattimento totale del manufatto abusivo, l’acquisizione dell’area di sedime sulla quale insisteva il manufatto, l’attivazione delle procedure tendenti al recupero delle spese giudiziarie nei confronti del costruttore abusivo condannato con sentenza definitiva, l’integrale applicazione della normativa in tema di sicurezza nei cantieri e recupero dei materiali residuati dalle demolizioni.

L’Ufficio di Procura ha dato un impulso alla doverosa attività di demolizione di manufatti abusivi, al fine di assicurare il ripristino, per quanto possibile, dell’integrità del territorio, o, comunque, della situazione quo ante e, in tal modo, alla riaffermazione dei principi di legalità e giustizia in una provincia in cui a lungo è stata praticata e alimentata invece l’illegalità.

L’attività di demolizione, come in genere l’attività di repressione/prevenzione, in realtà, sensibilizza le comunità a un uso del territorio appropriato e rispettoso delle leggi e degli interessi collettivi; le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non conviene.

Peraltro, la Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, d’intesa con la Procura Generale, già da tempo ha definito, per l’individuazione dei manufatti abusivi da abbattere, criteri di priorità, oggettivi e predeterminati, che non rispettino, però, il solo ordine cronologico, ma che tengano conto del bilanciamento dei beni/interessi costituzionalmente rilevanti in gioco (il bene/valore dell’ambiente, della salvaguardia del territorio, dell’uguaglianza sostanziale, dell’equità, della ragionevolezza e solidarietà sociale, nonché della funzione della proprietà).

Del resto, ciò che rileva è che il provvedimento ablativo venga percepito come giusta attuazione della legge, a tutela degli interessi collettivi.

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Redazione

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