Napoli. Chiusura Almaviva, tavolo al Mise coi sindacati

La data di incontro sulla vertenza Almaviva al Mise (ministero dello Sviluppo economico) sarà il prossimo 12 ottobre. Lo ha comunicato il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova in una nota trasmessa ai sindacati.

Sul tavolo il fallimento dell’accordo del 31 maggio scorso, con cui si pensava di aver superato tremila licenziamenti e i necessari interventi esecutivi e legislativi per combattere le delocalizzazioni e le gare al massimo ribasso che rendono impossibile, a causa della concorrenza di Paesi Ue, come l’Albania o la Romania, dove il costo del lavoro è ai minimi.

“Già da anni questo settore pare aver esaurito la sua ondata occupazionale”. Lo dichiara il leader della UilCom Campania Massimo Taglialatela.

“Anche l’assessore regionale al Lavoro, Sonia Palmeri, e l’assessore comunale Enrico Panini hanno fissato un incontro Lunedì prossimo convocando lavoratori e sindacati a palazzo Santa Lucia, sede della presidenza della giunta campana. Pare che all’incontro dovrebbe essere presente anche il presidente De Luca. Ancora, voglio ricordare la vertenza aperta di Gepin Contact – continua il segretario della UilCom – dove è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per 352 lavoratori, 220 nella sede di Casavatore a causa della recessione dal contratto da parte del Gruppo Poste Italiane Spa per i servizi di call center, e venerdì prossimo i lavoratori scenderanno in piazza per dire no alla procedura dei licenziamenti”.

Quella dei Call Center appare una crisi senza tregua, infatti sempre oggi si è discusso la vertenza Accenture Contact, in Commissione Lavoro Presidente Nicola Marrazzo il quale ha convocato sindacati e azienda, presente solo UilCom e UilTemp.
Si è discusso sulla delicata situazione di precarietà di questi lavoratori, più del 90% precari, ai quali vengono da anni negati i normali diritti contrattuali.

I lavoratori della Accenture Contact aderenti alla UilCom-Uil e UilTemp-Uil della Campania già da diversi mesi si sono mobilitati con dei sit-in contro il colosso dei Call center in outsourcing per dire “Basta col precariato”.

“Oggi non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta certa -ribadisce Taglialatela -. L’azienda continua ad avere ancora un atteggiamento non chiaro verso le nostre istanze. Accenture impiega lavoratori con i contratti atipici più disparati – ha ricordato Massimo Taglialatela -, con tempi determinati, i cosiddetti somministrati, lavoratori spesso assunti come apprendisti o membri di staff leasing e soltanto una decina di lavoratori sono assunti a tempo indeterminato. Quindi il 90% di questi lavoratori provengono da Quanta, agenzia per il lavoro e non dalla azienda Accenture. L’incontro di oggi in Commissione lavoro ha rappresentato un primo forte segnale di confronto.

Il presidente Nicola Marrazzo ha dichiarato in conclusione “mi auguro che già da oggi maturi un momento di riflessione da parte dell’azienda”. Lo stesso ha ricordato al più presto fisserà un ulteriore commissione in cui l’azienda dovrà dare risposte certe e soddisfacenti sulla riorganizzazione del piano industriale.

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Redazione

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