Piacenza, operaio travolto e ucciso. I pm: “Non c’era nessuna protesta”

Un operaio egiziano di 53 anni è stato travolto e ucciso ieri intorno alle 23:45 da un camion all’esterno dell’azienda Gls, corriere espresso con sedi in varie città. L’autista, 43 anni, è poi sfuggito per un soffio al linciaggio degli altri operai prima di essere fermato dalla Polizia: è già stato rilasciato ed è indagato a piede libero per omicidio stradale. I soccorritori del 118 hanno tentato le manovre di rianimazione ma l’operaio, padre di cinque figli e aderente al sindacato Usb, e’ deceduto sul posto.

La ricostruzione della procura – “Quando è avvenuto l’incidente non era in atto alcuna manifestazione all’ingresso della Gls”, ha precisato il capo della procura di Piacenza Salvatore Cappelleri. “Quando il Tir è uscito dalla ditta, dopo le regolari operazioni di carico, ha effettuato una manovra di svolta a destra. Inoltre escludiamo categoricamente che qualche preposto della Gls abbia incitato l’autista a partire. Davanti ai cancelli in quel momento non vi era alcuna manifestazione di protesta o alcun blocco da parte degli operai, che erano ancora in attesa di conoscere l’esito dell’incontro tra la rappresentanza sindacale e l’azienda. Allo stato attuale delle indagini riteniamo che l’autista non si sia accorto di aver investito l’uomo che è stato visto correre da solo incontro al camion che stava facendo manovra. Per questo si è deciso di rilasciare l’autista che, tra l’altro, è anche risultato negativo ai test di accertamento per le sostanze stupefacenti e l’alcol”.

L’accusa dell’Usb – “Il conducente del camion che ha travolto e ucciso il nostro lavoratore è stato incitato a forzare il picchetto da un addetto vicino all’azienda”. Lo ha riferito Riccardo Germani, di Usb, presente alla manifestazione. “Gli urlavano ‘parti, vai!’ – ha raccontato – e quello e’ partito investendo il nostro aderente”.

“‘Ammazzateci tutti’ è il grido dei lavoratori della logistica di Piacenza. Un nostro compagno, un nostro fratello è stato assassinato durante il presidio e lo sciopero dei lavoratori della SEAM, ditta in appalto della GLS questa notte davanti ai magazzini dell’azienda. Il gravissimo fatto è l’epilogo di una serata di gravi tensioni, la USB aveva indetto una assemblea dei lavoratori per discutere del mancato rispetto degli accordi sottoscritti sulle assunzioni dei precari a tempo determinato”, ha scritto il sindacato Usb.

“Di fronte al comportamento dell’azienda i lavoratori, che erano rimasti in presidio davanti ai cancelli, hanno iniziato lo sciopero immediato – prosegue la ricostruzione di Usb – Proprio durante azione di sciopero, un lavoratore, padre di 5 figli e impiegato nell’azienda dal 2003, è stato assassinato, sotto lo sguardo degli agenti di polizia da un camion in corsa che ha forzato il blocco. La testimonianza dei ricatti e dei soprusi che subiscono i lavoratori della logistica”.

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Redazione

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