Caserta. I lavoratori del Bacino di Crisi: “Come si fa a tagliare la Campania dalle aree di crisi?”

Meno del 10% dei cittadini  considera di disporre di occasioni di impiego buone e adeguate contro circa il 15%.  Per la grande maggioranza le opportunità lavorative sono invece scarse (55%) o limitate (33%). E così una grande maggioranza degli italiani si dichiara disponibile a lavori manuali, quelli che forse un tempo non avrebbero preso in considerazione. E non è importante che siano coerenti con la preparazione posseduta purché siano discretamente pagati, per tutti noi. Realismo, flessibilità, adattabilità caratterizzano la generazione degli italiani, ma soprattutto caratterizzano noi lavoratori del Bacino di Crisi – Caserta. Oggi ci troviamo davanti ad una strada senza vie di uscite.

La classe sociale fa la differenza: il 90% di coloro che appartengono a una fascia bassa pensano che il Paese offra possibilità “scarse” o “limitate” relativamente alla propria preparazione. I giovani di fascia alta hanno un pò più di fiducia: il 20% la ritiene “adeguata”. Partendo da queste notizie noi lavoratori del Bacino di Crisi – Caserta evidenziamo le difficoltà  delle segreterie provinciali di (Caserta) che oltre a lottare per le tantissime vertenze di chiusura delle aziende devono combattere anche queste assurde decisioni del governo che includono tutti, ma che contemporaneamente tagliano fuori operai, aree, regioni, province, investimenti, ma soprattutto sussidi.  Adesso noi tutti ci domandiamo ma il governo dorme davvero? ma soprattutto Renzi crede che il popolo di Terra di Lavoro, sia contento per questa vergognosa esclusione.

La Reggia di Caserta è stata al centro dell’attenzione di vari governi: Prodi, Berlusconi, ora Renzi. Infine il nostro Presidente De Luca che parla di sviluppo, ma si dimentica che Terra di Lavoro non ha prodotto nulla, non lasciando nessun posto di lavoro. Le parole magiche hanno solo beatificato la globalizzazione. La nostra politica si è rimangiata la promessa di investimento e deindustrializzazione abbandonando un territorio in preda alla criminalità organizzata, alla Terra dei Fuochi, alla corruzione politica. Noi ci auguriamo che la politica della nostra provincia sia ancora in grado di recuperare credibilità, cercando di tutelare gli elettori. Noi siamo contro le scelte di questo governo che ha dimenticato la nostra provincia  non  inserendola nelle aree di crisi. Vogliamo credere ancora nell’impegno politico, ma saremo sempre contro Poletti e contro le sue  scadenti disposizioni che hanno tagliato fuori la Regione, attivando la discriminazione nei riguardi dei lavoratori. Oggi troviamo ancora vergognoso che la Regione Campania sia ostaggio del Decreto Poletti.  Non si può parlare di G7 a Caserta, quando sta morendo il lavoro, con quale clima noi lavoratori del Bacino di Crisi – Caserta dovremo accogliere l’evento …

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Redazione

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