Rio 2016. Si era rifiutato di dare la mano all’avversario, a casa judoka egiziano

“Severo richiamo” del Cio al judoka egiziano Islam El Shehaby che tre giorni fa aveva rifiutato di stringere la mano del suo avversario, l’israeliano Or Sasson, 25 anni, che lo aveva appena eliminato con un ippon.

La vicenda, davvero poco ‘olimpica’, si era svolta nel corso dei 32mi di finale della gara dei pesi massimi oltre i 100 chili e al termine dell’incontro, che aveva sancito l’eliminazione dell’atleta egiziano, Sasson aveva teso la mano verso El Shehaby che invece indietreggiò, scuotendo la testa e negandogli anche l’inchino, come da rito. A nulla sono valsi anche i tanti fischi piovuti all’indirizzo dell’egiziano mentre lasciava la sala. Alla luce di tutto questo e dell’eco in tutto il mondo, il Cio ha fatto sapere che il comportamento dell’egiziano “è stato contrario alle norme del fair play e contro lo spirito di amicizia presenti nei valori olimpici”. Il comitato olimpico ha quindi “fortemente condannato l’azione di El Shehaby e lo ha mandato a casa”.

(ANSA)

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