L’uso del cellulare è pericoloso anche quando si cammina per strada

Da uno studio recente è stato certificato che, ci sono altri mille modi e pericoli nel far uso indiscriminato del telefonino, tanto da farci rischiare di romperci la noce del capocollo!! Detti studi asseriscono che, usare il cellulare anche quando si cammina (a piedi) vuoi nelle strade cittadine etc. può far capitare  sicuramente e, nun diche na morte è subbito ma, qualche incidente grave a colui che parla al telefono e, che, se scorde che sta camminando miezze a na via. Gente che ci convive col telefonino, o tenene sempe attaccato all’orecchio, oppure lo tengono in mano come na reliquia, lo guardano in continuazione, senza mai distogliere lo sguardo dal display in attesa di una telefonata o, di un messaggio e, questo : mentre si cammina nel traffico, nei parcheggi, o si viaggia in treno, sui bus, sulle strisce pedonali, insomma, dappertutto. Ero alla guida della mia auto, ero fermo ma, in realtà guidavo, fermo a causa del traffico, ogni metro percorso, cinque minuti di attesa, pertanto c’era il tempo di guardare fuori dal finestrino o, dal parabrezza e constatare che, chi cammenave appere: ieve cchiù veloce e me. Certo, o fegato si rodeva ma, dovevo rassegnarmi. La strada era stretta, i pedoni ci passavano a malapena. Una signora, bella, ben vestita, alta nu metre (metro) e venticinque centimetri ma, era una “stangona altissima, steve n’coppe è tacche a spillo alti cinquanta centimetri e, pertanto, la vedevo bene, totale della “pratica” era un metro e settantacinque! (na falsa alta insomma)  la vedevo che, era tutta intenta, col suo cellulare, a scrivere messaggini, praticamente, era immersa nel suo mondo, tutto quello intorno a lei non esisteva. Mentre si stava per avvicinare verso la mia direzione e, passarmi accanto, (io sempre fermo nell’auto) lei, la “n’zallanuta” (persona che pensa di avere cervello ma, in realtà: tene sule segature al suo posto) camminava a passo lento zig zagando e, questo, certamente per colpa del fatto che, non avendo cognizione: ne della strada, ne di dove si trovava, cammenava comme a na m’briaca. Improvvisamente ha preso una storta, il suo tacco di cinquanta centimetri è volato via come un proiettile, e a tutt’oggi, lo stanno ancora cercando (ma cheste è nata storia)  L’hò vista che, pur di non cadere, ha fatto un “movimento strano,” si è girata su se stessa e, con un doppio carpiato all’indietro, è volata sul cofano della macchina a gambe all’aria. La cosa che mi ha lasciato perplesso: a signora, teneva ancora ben saldo in mano il cellulare, lei distesa sul cofano, sfortunatamente purtave o cazzone (pantalone) e pertanto, qualcuno, si è pure lamentato (giustamente)  di questa cosa “indegna” esclamando –  “che sfortuna” mo, vaje verenne, perché si lamentavano? Comunque detto ciò, si è sentito un solo ed unico urlo, la gamba della “phone-dipendente” si era “sturzzullata” girata in modo innaturale e, sicuramente, si era fatta male seriamente. La vedevo, stava li distesa sul cofano, pochi secondi, e tutti intorno a dire: “Signò che vi siete fatta?” Nel mentre, si sentiva la sirena dell’autoambulanza che faceva accussì – “Ueee..Ueee.” comunque, suono uguale ai lamenti della finta alta, specifico:sirena dell’autoambulanza per rendere più credibile e realistica la scena. Nel frattempo, sono sceso dalla mia auto e, gli ho detto “Signora mi dia la mano l’aiuto ad alzarsi” Ne, chelle steve assettata n’coppe o cofano da machina e, steve continuanne a mandare messaggini. Era convinta che, stava seduta davanti al bar Roma. Nientidimeno, anche quelli del 118 non ci hanno potuto. Lei urlava, sbraitava contro tutti e, non per il dolore alla gamba, noo..state a sentì che diceva- “ Si vulite che venghe cu vuje o, cellulare me l’avita lassà.” – Signò ma tenite il piede rotto” – Nun me ne fotte!! Mica aggià scrivere che piedi?” Insomma che volete che aggiungo ancora. Secondo voi, overe ci vuole uno scienziato per affermare che, il cellulare è pericoloso anche in questi casi? A proposito a signora sta ancora sopra il cofano a messaggiare e, il gesso alla gamba, glielo hanno messo sul posto.Fotunatamente per lei, Peppe o frarecatore stava in zona. Tra le tante esagerazioni, e con qualche sorriso, riflettiamo e, poniamoci la domanda : Potrebbe accadere anche a noi? Mò, diamoci la risposta: Certo che si!! Alla prossima.

di Donato Liotto

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