Pokemon Go, COISP: “La sicurezza reale non è virtuale”

E’ Pokemon mania in Italia. Migliaia di cittadini hanno scaricato l’app più gettonata dell’estate. Anche a Napoli e territorio i Pokemon, cartoon gialli anni 90, hanno conquistato strade e piazze.

Sui social, sulla stampa impazzano i consigli per ottenere punti e premi legati ai diversi livelli del gioco, una vera propria follia riversata sul mondo reale. L’applicazione che realtà potrebbe essere un simpatico passatempo per qualche serata diventa un vero e proprio tormentone. Nei centri urbani chi ha progettato la app ha sistemato dei Pokemon importanti come Tentacol, Kingler o addirittura Staryu. Una sistemazione non fatta a caso ma che fa parte dei livelli di gioco, livelli superati quando di trovano o si incrociano i cartoon che sostano in punti focali delle città. Sempre più frequentemente sulle strisce pedonali attraversano pedoni distratti, con il naso sullo schermo, senza badare al traffico circostante non rispettando semafori o altro. Pokemon Go è un gioco che acchiappa tutti dai ragazzini agli adulti e tutto può accadere, anche l’imprevedibile.

“E’ necessario capire” dichiara Giulio Catuogno segretario generale COISP Napoli “la differenza tra virtuale e reale, l’applicazione dei cartoon gialli può essere pericolosa se utilizzata costantemente, anche nel suo uso vale la regola della giusta misura.” “Lo smartphone non si usa alla guida, lo dovrebbero sapere tutti i cittadini, eppure negli ultimi giorni causa Pokemon Go, la distrazione è aumentata. Automobilisti dai comportamenti anomali contagiati dalla mania del mostriciattolo giallo vengono notati sempre più per le strade italiane. Ma la applicazione non è pericolosa solo per i conducenti, lo è pesino per i pedoni che attraversano la strada senza badare alla segnaletica verticale ed orizzontale basta scorgere la cronaca locale”, sottolinea il segretario generale del COISP partenopeo.

“Le cronache riportano che a Giulianova in provincia di Teramo un ragazzino che cercava un mostriciattolo giallo è stato investito da un’auto mentre percorreva una strada in bicicletta. Nel Nolano invece una trentenne è stata travolta da un’automobilista che, mentre guidava, inseguiva un Pokémon. E’ accaduto qualche giorno fa a San Paolo Belsito, ad investirla un ragazzo che avrebbe dichiarato di essere stato distratto dalla comparsa del Pokemon che egli stesso voleva catturare. Il problema vero è che il gioco porta ad avventurarsi nel luogo reale tracciato nella mappa virtuale, e allora si è spinti a camminare fisicamente nella realtà con la speranza di trovare il Pokemon desiderato, il giocatore deve acchiappare il cartoon anche se a piedi o in sella ad una bicicletta,in autobus o in macchina sperando di arrivare al livello superiore”.

“Se si aggiunge poi che il gioco dipende da elementi del mondo reale”, continua Catuogno “e che sino ad ora il rapporto con questa app pare sia molto particolare e morboso, si si potrebbe trovare difronte a seri problemi. Certo non è nelle nostre intenzioni impedire l’uso di Pokemon Go o contestarne il suo aspetto ludico ma ci si auspica una maggiore attenzione e consapevolezza da parte dei cittadini. Non si deve mai dimenticare quanto il mondo reale sia diverso da quello virtuale specie se si tratta di incolumità. Esistono delle regole fondamentali che preme ricordare, ad esempio non distogliere mai l’attenzione dalla strada e dalla sua segnaletica. Semafori, macchine persone sono reali, quanto si attiva la telecamera di gioco è necessario tenerne conto. Per chi conduce un mezzo ricordare che alla guida è vietato l’uso dello smartphone”.

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Redazione

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