Seduce 80enne derubandolo, arrestata badante 23enne romena

Una 23enne romena è stata arrestata dai Carabinieri della Compagnia di Tivoli con l’accusa di rapina aggravata nei confronti di un pensionato 80enne, vedovo, agganciato e sedotto dalla donna nei giorni precedenti. In cambio di un piccolo aiuto economico, la donna aveva offerto compagnia all’arzillo signore che gli ha aperto le porte dell’abitazione dove vive da solo.

Dopo aver conquistato la fiducia dell’uomo, nel corso del loro ultimo incontro, lo scorso 24 febbraio, la donna ha offerto all’anziano un caffè, versandovi dentro una massiccia dose di sonnifero che dopo pochi istanti lo ha fatto addormentare profondamente, consentendole di rubare la fede nuziale in oro giallo, la fedina in oro bianco delle nozze d’argento del pensionato,  il telefono cellulare ed il denaro che aveva nel portafogli.

I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme sono intervenuti sul posto su segnalazione della figlia della vittima che aveva trovato il padre in salotto, in stato di torpore e l’appartamento a soqquadro. L’anziano è stato accompagnato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli, dove le analisi hanno confermato la presenza nel sangue di “benzodiazepine” che hanno un noto effetto rilassante, ipnotico ed anestetico ma che se assunte in dosi importanti diventano un potente e rapido sedativo che, al risveglio, può lasciare storditi e con ridotte capacità psicomotorie per  diverse ore.

Una volta ripresosi, l’anziano ha raccontato ai militari come aveva conosciuto la giovane, descrivendola con dovizia di particolari e fornendo ai Carabinieri l’utenza telefonica che la ragazza gli aveva lasciato al loro primo incontro. Sono quindi scattate le indagini che nel giro di pochi giorni hanno consentito di identificare la presunta autrice della rapina.

Gravi e concordanti gli  indizi a carico della donna che oltre ad essere stata riconosciuta dalla vittima è stata trovata in possesso, nel corso della perquisizione domiciliare, di una confezione di “Rivotril” farmaco contenente il medesimo principio attivo trovato nel sangue della vittima. Sono quindi scattate le manette e la giovane è stata associata al carcere di Roma Rebibbia con l’accusa di rapina aggravata.

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Redazione

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