Camorra & voto, Puglia: “I coniugi Aliberti-Paolino come osano sputare veleno su Quarto”

Il paradosso non ha confini nelle case della vecchia politica. In questi giorni scopriamo che tra quanti hanno avuto l’ardire di intervenire sulla vicenda di Quarto, si annoverano anche i coniugi Aliberti-Paolino. Per avere contezza di chi sono questi signori, basta ricorrere a un qualunque motore di ricerca e digitare i due cognomi accanto al termine camorra. Avremo contezza dell’ultima inchiesta che vede coinvolto il sindaco di Scafati in quota FI, Pasquale Aliberti, e la sua consorte, Monica Paolino, consigliera regionale e già presidente della commissione regionale antimafia, salvo dimettersi alla luce delle indagini della Dda di Salerno. I magistrati, che hanno chiesto lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, ritengono che a Scafati il clan dei Casalesi abbia pilotato appalti pubblici grazie alla connivenza, tra gli altri, dei coniugi Aliberti-Paolino, accusati di associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, corruzione e abuso d’ufficio. Non bastasse, tra le accuse spunta anche l’episodio di un ordigno fatto esplodere davanti all’abitazione di un consigliere di minoranza. Mentre la Dda sta provando a dimostrare la provenienza malavitosa delle preferenze che hanno portato la Paolino a essere eletta in Consiglio regionale, strappa un sorriso amaro il fatto che Aliberti si chiede oggi se siano voti di camorra quelli che M5S ha raccolto a Quarto”. E’ l’affondo del senatore del Movimento 5 Stelle Sergio Puglia.

Storie di ordinario paradosso e criminalità in casa Forza Italia – sottolinea Puglia – partito del casalese detenuto e fu coordinatore e sottosegretario Nicola Cosentino, e che da ieri fa i conti con la grana della richiesta di arresti domiciliari per il senatore e successore di Cosentino, Domenico De Siano, in un’inchiesta per corruzione sugli appalti per la raccolta rifiuti che vede coinvolto anche il deputato ed ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro. Ci aspettavamo una levata di scudi degli alleati di Berlusconi dei Pd. Ma ci rendiamo conto – conclude il senatore M5S – che i cosiddetti democrat, Pina Picierno in testa, sono impegnati a rileggere e interpretare gli screen-shot del caso Quarto, oltre che a consolare il loro europarlamentare Nicola Caputo, indagato per voto di scambio politico-mafioso”.

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