Lo sport è per tutti?, spazi pubblici inadeguati per far attività motoria

“Lo sport è per tutti?”. E’ quello che si chiede il prof. Sergio Panico in un suo comunicato evidenziando la carenza di spazi per poter praticare liberamente attività motoria.

Il 18 e il 21 Dicembre si è svolto l’Open Day all’I.T.S. “Carlo Andreozzi”, che nella settimana dello studente, ha visto intense attività sportive, con la particolarità del Badminton, con grande partecipazione e affluenza. Questo sport, molto diffuso nei paesi orientali, ma ancora poco conosciuto in Europa, sta trovando particolari attenzioni nella nostra realtà territoriale.
Il Badminton, non avendo bisogno di particolari attrezzature, può essere fruito da gran parte degli alunni, che per carenza di strutture sportive, purtroppo non hanno possibilità di accesso ad una sana pratica motoria. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha già da tempo segnalato l’allarme per le cosiddette Malattie del Benessere (obesità e diabete) per cui adesso più che mai c’è bisogno di coinvolgere gli studenti all’acquisizione di un corretto stile di vita, nel quale non può certo mancare lo sport.
Ben vengano quindi, iniziative come quella promossa dalla Dirigente scolastica Prof.ssa Maria Gallo, che fin da subito, con entusiasmo e convinzione ha promosso la proposta del Prof. Panico, docente di Scienze Motorie all’Andreozzi, di un Torneo con la partecipazione di più Istituti, che vedrà coinvolti il Liceo Scientifico “Giancarlo Siani” e il Liceo “Jommelli” (con indirizzo sportivo), in un triangolare di fine anno.

Il torneo ha come finalità una riflessione sulla possibilità di accesso alla pratica sportiva, che escludendo le società sportive agonistiche operanti sul territorio, non offre occasioni di fare liberamente attività motoria. Mi riferisco a campi e campetti di calcio, basket, pallavolo, piste, etc., che siano di pubblico accesso (penso ai playground americani ed europei), che garantiscono l’accesso a tutti. Insomma, speriamo di stimolare con le nostre iniziative, nella futura classe di amministratori, politici o tecnici, una lungimirante programmazione nel ripristinare tanti spazi abbandonati e di proprietà pubblica, che potrebbero essere destinati a chi non può permettersi di iscriversi in una palestra o di affiliarsi ad una società sportiva. Basterebbe una rete, una semplice recinzione, un sottofondo privo di buche.

Solo ad esempio, penso alle aree standard comunali, alle lande desolate e devastate di rifiuti della zona P.I.P., agli spazi verdi abbandonati, che potrebbero essere adottate da organizzazioni di cittadini, associazioni del terzo settore, parrocchie, società dilettantistiche, che ne curerebbero pulizia e decoro. Insomma spazi pubblici. Di tutti e per tutti. Lo sport è per tutti?

Sergio Panico
Docente di Scienze Motorie I.T.S. “Carlo Andreozzi”

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Redazione

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