Terra dei Fuochi. La telefonata col boss dei rifiuti che incastra il capo della Forestale

Cesare Patrone (a sx), capo del Corpo forestale dello Stato, non ha detto tutta la verità davanti alla commissione di inchiesta Antimafia in merito ai suoi rapporti con Cipriano Chianese (a dx). Chianese è considerato dalla Procura di Napoli “l’inventore” dell’ecomafia in Campania.

Patrone, nel luglio scorso, aveva chiarito davanti alla bicamerale di inchiesta: “Non ricordo assolutamente chi sia Chianese”. Una intercettazione che il Fatto Quotidiano ha letto, conferma, invece, i rapporti. Patrone, nel 2014, è stato scelto dal governo di Matteo Renzi per coordinare il gruppo di lavoro sulla Terra dei Fuochi. Patrone guida dal 2004 il Corpo forestale dello Stato, un corpo, da sempre in prima linea contro le ecomafie e che rischia, un contestato, assorbimento nell’Arma dei Carabinieri.

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La vicenda Patrone-Chianese è iniziata nel febbraio scorso quando proprio il Fatto pubblica in esclusiva un estratto dell’informativa depositata nel 2013 dal poliziotto Roberto Mancini, ammalatosi di tumore per aver fronteggiato la criminalità ambientale. Mancini è morto nell’aprile dello scorso anno, a gennaio il ministero dell’Interno lo ha riconosciuto vittima del dovere. Ha continuato il suo lavoro nonostante la malattia che lo ha consumato. Tra gli ultimi suoi atti c’è l’informativa preliminare consegnata alla Procura di Napoli nel marzo 2013.

(ilfattoquotidiano.it)

(Foto Marco Merlini / LaPresse)

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