San Tammaro. Reggia Carditello, Franceschini: “Importanza non solo simbolica ma anche operativa”

Reale_tenuta_di_Carditello_2010L’accordo per il rilancio della Reggia di Carditello, in provincia di Caserta, ha un’importanza non solo simbolica ma anche operativa. Il Mezzogiorno, e lo dimostra anche il progetto presentato per Pompei, ha le più alte potenzialità di crescita e la Campania si conferma come la regione più bella del Mondo“. Lo ha detto il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini durante la cerimonia, tenutasi all’auditorium di San Tammaro, per la firma dell’accordo per la valorizzazione dell’ex fattoria borbonica creata nel 1887 dall’architetto Francesco Collecini, allievo del Vanvitelli.
Franceschini ha definito “intollerabili” le minacce fatte all’ex ministro Massimo Bray, sotto scorta da un anno, che ha trovato sabato scorso, durante una visita alla Reggia di Carditello, una lettera con minacce. “E’ stato Bray – ha ricordato Franceschini – a impegnarsi fortemente per l’acquisizione della Reggia di Carditello da parte dello Stato, e ora lo Stato proseguirà sulla strada tracciata da Bray“.

L’accordo firmato oggi – ha spiegato Franceschini – sarà “il primo passo per la creazione della fondazione tra istituzioni locali e le associazioni di cittadini che in questi anni hanno impedito che cadesse l’oblio su questo gioiello architettonico. Stiamo studiando inoltre le modalità di utilizzo di fondi europei per il recupero della Reggia – ha aggiunto Franceschini – Carditello deve diventare un luogo di riferimento internazionale, sarà la Fondazione a deciderne la destinazione ma ciò deve avvenire nel più breve tempo possibile. Auspico però che la Reggia sia riportata alla sua destinazione originaria; al tempo dei Borboni era anche un’importante scuderia, penso che quell’esperienza possa ripetersi“.

L’accordo è stato firmato anche dal prefetto di Caserta Arturo De Felice e dal sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino, che ha ricordato la figura di Tommaso Cestrone, il volontario noto come “l’angelo di Carditello”, stroncato da un infarto la notte diNatale del 2013, che effettuava la manutenzione del sito totalmente abbandonato dalle istituzioni. (ANSA)

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