Giravano con borsone pieno di cellulari rubati: arrestati tre albanesi

I poliziotti della Questura di Rimini e del Reparto prevenzione Crimine di Genova hanno sottoposto a fermo di polizia Giudiziaria tre uomini – tutti di nazionalità albanese  e di età compresa tra i 20 e i 29 anni (uno dei quali, il più grande con precedenti specifici) – in per ricettazione in concorso, in quanto sorpresi in possesso di diversi telefonini risultati rubati in più occasione sul territorio di Rimini.

Erano la 10,30  circa quando  nel transitare presso  via Regina Margherita, i poliziotti impegnati nel servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei reati predatori, hanno notato all’altezza del civico 147, alcuni movimenti sospetti di tre persone: alla vista dell’auto della Polizia di Stato in particolare quei tre uomini hanno cercato frettolosamente di dileguarsi nelle vie adiacenti.

Gli operatori, pertanto, visti i movimenti, hanno bloccato in sicurezza i tre uomini mentre cercavano di sottrarsi al controllo fingendosi turisti in attesa di colazione: i tre uomini infatti con la finalità di evitare altri controlli hanno nascosto un borsone di colore azzurro sotto il tavolo di un bar, simulando di essere clienti e accomodandosi alle panche ove veniva servita la ristorazione, con il preciso intento di evitare che venisse scoperto il contenuto di quel borsone. Quei tre uomini però non avevano fatto i conti con la professionalità, l’esperienza e la preparazione degli operatori, che già da diverso tempo avevano notato i comportamenti anomali, “registrando” tutti i movimenti dei tre, dal momento dell’incontro sino al controllo.

Dopo averli fermati, gli operatori hanno effettuato subito una identificazione personale e, in considerazione delle circostanze particolari in cui erano stati bloccati, una perquisizione personale. I tre, invitati dagli operatori a mostrare il contenuto di quel borsone, hanno subito negato di esserne i proprietari: tentando di sottrarsi a responsabilità i tre uomini  hanno affermato che quel borsone fosse di proprietà di un loro connazionale, il quale sfortunatamente si era allontanato poco prima e di non conoscere le sue generalità. Il tentativo è stato totalmente vano.

Il controllo sul borsone ha consentito di rinvenire e sequestrare numerosi telefoni cellulari, portafogli da uomo e donna, occhiali da sole, accendini, un orologio di una nota marca. La perquisizione han consentito inoltre di rinvenire sostanza stupefacente, che ha consentito di contestare la violazione amministrativa e contestuale sequestro amministrativo ai sensi dell’art.75 D.P.R. 309/90. Gli accertamenti sui telefoni rinvenuti, alcuni dei quali ancora accesi, hanno consentito di verificare la provenienza furtiva degli stessi: contattati dalla Sala Operativa, i veri proprietari dei telefoni infatti si sono subito recati presso gli Uffici della Questura con la relativa denuncia di furto. Si tratta di  cellulari rubati nei giorni scorsi a diversi turisti venuti in Riviera per trascorrere le loro vacanze. Grazie all’attività degli operatori sono stati già riconosciuti e riconsegnati ai legittimi proprietari cinque telefoni cellulari rubati a turisti sardi, campani ed emiliani su l’autobus di linea o presso le abitazioni affittate per le vacanze.

I tre fermati, oltre a non essere in regola con le vigenti disposizioni relative all’ingresso e alla permanenza sul territorio nazionale, pur essendo in possesso di passaporto albanese, non svolgono alcuna attività lavorativa, non dispongono di leciti mezzi di sostentamento, vivendo di espedienti, e non hanno una fissa dimora avendo accertato una particolare mobilità sul territorio nazionale. I tre fermati sono stati quindi dopo essere stati condotti presso gli Uffici della Questura di Rimini, dove sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per ricettazione in concorso, sono stati associati presso la locale casa circondariale.

 

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Redazione

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