Aversa. Segnalazione del cittadino: i problemi del Centro per l’Impiego

Tramite lo sportello “La tua segnalazione” un lettore ci segnala i problemi al Centro per l’Impiego di via Pommella. Ecco il suo messaggio:

Mi permetto di scriverVi per segnalare, ahimè, un’ennesima triste situazione, quella riguardante il CPI, ovvero, Centro per l’Impiego (l’ufficio di Collocamento) di Aversa (Caserta), sito in Via Felice Pommella n° 28/30/32. Purtroppo, è possibile constatare da tutti noi cittadini che quel centro per l’impiego è mal organizzato, gestito da pochissimo personale e talvolta poco preparato nel servirci.
Gli orari di attività dell’ufficio “dovrebbero” essere tali da permettere di soddisfare le richieste di tutti noi utenti, ma così non è. La mattina, l’ufficio apre alle 9.00, e già dalle 6.30 c’è tanta gente ad attendere fuori, proprio come avviene quando gli anziani si mettono in fila fuori la posta nel giorno di ricevimento della pensione.
In settimana, il giorno martedì 28/03 mi ero recato al CPI di Aversa per fare il rinnovo della scheda anagrafica (ex modello C1), e pensate che c’erano più di 60 persone, tra cui anche donne incinta, anziani ed invalidi con sedie a rotelle, tutti ammassati in quella piccola aula e oltretutto anche dietro il bancone, dove dovrebbe esserci solo il personale. Alle ore 15.45 di quella data, su circa 60 utenti che dovevano essere serviti, erano appena al numero 6 sulla lista, e alle ore 17 l’ufficio chiude, e molti, tra cui io, dovettimo ritornare a casa senza poter mai essere serviti…
(Nota: all’ufficio non rispondono MAI al telefono, vista la scarsità di personale) — (l’enorme folla non mi ha permesso di vedere e di capire se in quella giornata ci fossero più addetti del personale, ma l’unica persona che ho visto e pare sia l’unica, era una signora che andava avanti e indietro, dal computer alla gente.) Ad “appellare” gli utenti, non c’era e non c’è il cosiddetto “numeratore/display” che stabilisse il turno in maniera civile, ma bisognava e bisogna tuttora mettere la propria firma affiancata da un numero su semplici foglietti di carta volanti, e potete solo immaginare, il continuo scoppiare di liti tra chi pensa di dover venire prima dell’altro, tra urla e spintoni, senza dare nemmeno precedenza a invalidi e donne incinta.
Io credo che non ci siano telecamere che possano documentare ciò che avviene tutti i giorni fuori quell’ufficio, ed ecco che ci vorrebbe per forza qualcuno, che documenti meglio la cosa tramite telecamere. Successivamente quella data, ho chiamato il centro per l’impiego di Caserta, quello sito in Via Santa Chiara n°42 (Complesso Regency) e avendo segnalato la cosa all’accoglienza, mi è stato detto dal funzionario dell’accoglienza (il portiere) di spiegare la situazione al “dirigente del settore” (che risponde al numero 0823 21 02 28 – tasto 7) e una volta messomi in contatto con questo “dirigente del settore”, ed avendo lamentato quello che sto lamentando a voi, se n’è letteralmente lavato le mani, rimbalzandomi nuovamente al portiere/usciere dell’accoglienza utenti, che a sua volta, meravigliandosi dell’accaduto, non sapeva più come aiutarmi.  Il portiere mi ha anche spiegato che l’ufficio di Aversa, a breve, rischierebbe di chiudere dato il poco personale che non riesce a gestire le tante persone. Anche l’ufficio di Caserta sarebbe scarso in termini di personale (sempre a detta del portiere)…
Ciò che vorrei dire é che in un’era così tecnologica, quando tutto potrebbe svolgersi con più facilità, ovvero tramite una email o un messaggio e quant’altro, mi sembra di ritornare ai tempi di Pappagone, e pensare che in un’agenzia di collocamento, dove ognuno “DOVREBBE” avere un minimo di aiuto, a maggior ragione in un periodo abbastanza precario per noi giovani, ci si ritrova in mezzo a decine e decine di persone, strattonato a destra e manca, non sapendo se riescono a servirti in tempo, e oltretutto, dopo lunghe interminabili ore di fila. “Oltre il danno la beffa!”. Personalmente non so se avete mai avuto segnalazioni simili, e so benissimo che questo da me raccontatovi è solo una piccolissima percentuale dei problemi più gravi che affliggono la nostra terra, ma in fondo, è dalle cose piccole che bisognerebbe partire per poter cercare di “pulire” il marcio…
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Redazione

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