Aversa. Quella ‘strana dimenticanza’ sul quadro del Guercino

Tutti voi amici aversani ricorderete la fantastica notizia della scoperta sul quadro della Madonna Assunta di cui alla tela in San Francesco non era di un anonimo pittore napoletano ma in realtà di Giovanni Francesco Barbieri detto ‘Il Guercino’ notissimo pittore di Cento in prossimità di Ferrara.

Io ricordo bene quel giorno quando accidentalmente mi sono imbattuto, con l’amico e giornalista Peppe Cristiano, in un articolo della Nuova Ferrara dove il professore Massimo Pulini,artista, storico esperto di arte seicentesca nonché ordinario all’Accademia di Belle Arti di Bologna, aveva dichiarato che quel quadro non era di un anonimo napoletano bensì attribuibile al Guercino. Da buoni giornalisti ci fiondammo subito sulla notizia e in un paio di giorni successe il finimondo come la venuta di Vittorio Sgarbi per confermare il tutto.

La curiosità che vogliamo portarvi a conoscenza con questo articolo è la seguente: ci assumiamo la responsabilità di dire che è una curiosità probabilmente tutta aversana; guarda caso nell’Archivio dei Beni Culturali BeWEB (raggiungibile al sito beweb.chiesacattolica.it) stranamente le informazioni sul quadro sono ancora ferme al 2015 e il quadro viene ancora attribuito, citiamo testualmente ‘ambito napoletano’.

Si è sempre detto che ‘tre indizi fanno una prova’, ci chiediamo: per quale motivo una notizia, una scoperta di tale portata e importanza per la città di Aversa non sia stata aggiornata? Qualche piccola voce corre per Aversa, a qualcuno non è andata giù la scoperta fatta dal prof. Pulini. In realtà ne avevamo avuto il sentore fin dal primo momento quando demmo la notizia, qualcuno la etichettò come ‘bufala’, ‘fake news’ poi fu costretto a ‘scappare’ con la coda tra le gambe quando quella mattina lo stesso Pulini venne in visita qui ad Aversa e accolto da Enrico De Cristofaro e Alfonso Oliva, che quell’anno ricoprivano rispettivamente la carica di sindaco ed assessore alla cultura.

Insomma qualcuno che sia stato ‘geloso’ della scoperta bolognese è una cosa abbastanza chiara ma noi amanti della storia della città di Aversa fa solamente piacere e così come magicamente è apparso il Guercino, ora l’urna funeraria dalla Chiesa dell’Angelo a Piazza Vittorio Emanuele siamo sicuri che tantissimi altri misteri, tantissime altre opere d’arte siano pronte ad essere consegnate alla cittadinanza. Sì perché questi beni sono della cittadinanza, sono della collettività non sono di una parte chiusa di essa: questo sia ben chiaro a tutti. E se qualcuno si ostina ad avere il patrimonio sottochiave sicuramente fa un torto alla storia, fa un torto ai cittadini aversani.

di Stefano Montone

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Redazione

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