La Polizia Postale mette in guardia dalle truffe WhatsApp

Negli ultimi anni i social network sono diventati uno dei mezzi preferiti dai malintenzionati per truffare milioni e milioni di utenti in tutto il mondo.

Attraverso Facebook vengono realizzati principalmente raggiri ai danni di donne single, che vengono sedotte da account fasulli intestati a persone di sesso maschile che chiedono denaro o ai danni di uomini piuttosto anziani che vengono contattati da account di giovani e bellissime donne che chiedono regali di lusso o aiuto economico in un “momento di difficoltà”. Truffe di questo tipo vengono definite “truffe sentimentali”, dal momento che si basano sul coinvolgimento emotivo delle vittime.

Un discorso completamente differente è quello delle truffe tramite WhatsApp. Questa app consente di instaurare un contatto diretto e molto personale con la vittima a cui, spesso, vengono sottratti dati sensibili di vario tipo.

Attraverso il proprio account ufficiale Facebook, la Polizia Postale Italiana appena qualche settimana fa ha pubblicato un annuncio a tutti gli utenti italiani di WhatsApp, mettendo in guardia gli utenti da una nuova truffa che sta facendo moltissime vittime nel nostro Paese.

A quanto pare dei malintenzionati non ancora identificati sono in grado di inviare messaggi WhatsApp a un account utilizzando un contatto presente nella lista contatti di quello stesso account. Davvero un rompicapo, perché tutto lascia pensare che siano riusciti ad intrufolarsi nel cellulare tramite altri canali, attraverso i quali poter appropriarsi dell’intera rubrica dei contatti.

Le persone vittime di truffa si trovano quindi a ricevere un messaggio WhatsApp da un contatto conosciuto, con il quale magari scambiano frequentemente messaggi “normali”. Il messaggio incriminato contiene la richiesta di condividere il codice di accesso di WhatsApp che normalmente viene inviato tramite SMS.

Una volta ottenuto il codice di accesso a un particolare account i truffatori lo utilizzano per prendere possesso dell’account in questione e utilizzarlo per mandare altri messaggi identici al fine di ottenere il controllo di quanti più account WhatsApp possibile.

Il fondatore del portale dedicato alle tecnologie Cercotech.it mette in guardia i suoi clienti da questo tipo di truffe: “Molte persone, soprattutto anziane o poco esperte di dispositivi elettronici, condividono i propri dati con troppa leggerezza. Il consiglio personale che ripeto sempre, soprattutto ai nostri clienti più giovani, è di prestare sempre la massima attenzione alle richieste di aiuto o ai dubbi dei genitori e dei parenti più anziani, al fine di proteggerli in ogni modo possibile da questo tipo di truffe. Voglio sottolineare il fatto che in determinati casi attraverso il numero di telefono i malviventi sono in grado di risalire ai codici di accesso dei servizi di home banking e possono arrivare a svuotare il conto corrente con una sola operazione bancaria on line”.

Anche se bisogna dedicare la massima attenzione alle truffe che arrivano via social, pare che le truffe “tradizionali”, portate a compimento attraverso un rapporto più diretto con la vittima sono ancora molto praticate: fortunatamente alcuni anziani non sono così sprovveduti e ingenui come credono i truffatori. Lo dimostra un recente episodio di cronaca che si è concluso con un arresto.

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Redazione

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