Le pulizie domestiche ai tempi del covid-19: Ministero interviene e fornisce le linee guida sull’igienizzazione del bagno

Il tema dell’igienizzazione del bagno non è mai stato tanto utile come in tempi di pandemia da covid-19. Non a caso, il Ministero della Salute ha approfondito l’argomento in una scheda ministeriale contenente le linee guida ufficiali per chiarire i molti dubbi insorti su come igienizzare correttamente il bagno e rendere più sicuri gli ambienti domestici.

L’approfondimento ministeriale

Insieme all’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute ha pubblicato un documento riguardante l’utilizzo si disinfettanti e prodotti detergenti, sulla base di un comune denominatore: la resistenza del Covid-19 su tipologie differenti di superfici. In base a questo, si è cercato di fornire delle linee guida su come eliminare il virus con prodotti disinfettanti a base di alcol e di cloro.

Sembra che, per la maggior parte delle superfici, sia sufficiente applicare una concentrazione dello 0,1% di cloro attivo per abbattere il virus. Tra le indicazioni ministeriali vi sono anche quelle che riguardano la diluizione del concentrato di cloro, che nei prodotti commerciali solitamente raggiunge il 5/10%. In base alle indicazioni presenti sull’etichetta del prodotto è opportuno diluire il cloro nella percentuale consigliata. Come? Con l’ausilio di una calcolatrice!

Per quanto riguarda il bagno, però, le indicazioni ministeriali si riferiscono a percentuali di cloro più alte, specialmente per l’igienizzazione di water, bidet, vasca, doccia e lavandini; in questo caso, si può utilizzare un prodotto a base di cloro attivo fino allo 0,5%.

Quindi, per quanto concerne la pulizia delle superfici come i pavimenti, la percentuale di cloro necessaria per igienizzare sarà minore rispetto a quella necessaria per una corretta pulizia dei sanitari.

In termini di accorgimenti, durante le pulizie bisogna evitare gli schizzi per scongiurare incidenti con prodotti chimici, far arieggiare la stanza durante e dopo la pulizia per ripristinare un ambiente dall’aria salubre, avere la cura di conservare i prodotti al sicuro, lontano dai più piccoli e dagli animali.

Fonte:http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?id=4427

Accorgimenti e consigli aggiuntivi

Oltre alle indicazioni esaustive del Ministero, vogliamo fornire una piccola lista supplementare di consigli pratici che vi aiuteranno a rendere il vostro bagno più igienico.

Tutti utilizziamo le classiche spugne per le pulizie. Diversi studi hanno messo in evidenza la pericolosità delle spugnette, specialmente quelle da cucina, nelle quali si annida un numero talmente alto di batteri da essere superato solamente da quello delle feci. Va da sé che l’unico modo di limitare il contatto con un ricettacolo così importante di germi e batteri è quello di cambiare spugna almeno una volta a settimana. Stesso discorso per la spugna del bagno: inutile tentare di sterilizzarla, occorre necessariamente sostituirla, così come gli stracci.

A questo punto la domanda sorge spontanea: se la spugna tradizionale è un potenziale rischio per la salute, esiste una valida sostituta? Un’alternativa potrebbe essere rappresentata dalla spugna in silicone, ma non abbiamo trovato evidenze che dimostrano la capacità antibatterica del silicone, quindi non possiamo consigliarla, anzi, invitiamo chiunque ne trovi a divulgarle.

Sul fronte delle pulizie domestiche, dopo la spugna, non si può non discutere dello scopino da water, il principale ricettacolo di batteri fecali. Tuttavia, difficilmente i batteri presenti sulle setole dello scopino entrano in contatto con superfici diverse da quelle del water, ma chi ha bambini o animali in casa non può dare per scontato questo aspetto. Anche qui, esistono delle alternative in silicone che, però, generano più o meno le stesse perplessità delle spugne.

Una soluzione del tutto differente è rappresentata dall’idroscopino, un sistema per la pulizia del wc il cui funzionamento si basa su un getto di acqua che viene indirizzato verso i residui di sporco, andando a rimuoverli senza entrare in contatto con la superficie, quindi, di fatto, senza pericolo di contaminazione. Lo svantaggio di questo sistema è quello di dover allacciare l’idroscopino all’impianto idrico, mentre un’alternativa che non richiede questa incombenza è Wizzo, uno scopino wc a getto d’acqua che non deve essere collegato all’impianto. L’idroscopino rappresenta una scelta che può non piacere, ma è certamente l’alternativa più igienica al classico scopino da wc con setole.

Ultimo, ma non meno importante fattore di rischio nel bagno di casa è la tenda della doccia, che, stando a uno studio del 2004, era stata dichiarata pericolosa per le persone con sistema immunitario compromesso. In questo caso, le alternative sono:

  • il cambio frequente della tenda;
  • l’installazione di pannelli di vetro;
  • l’installazione di pannelli di plexiglas.

Indipendentemente dal materiale, il mercato offre pannelli adattabili a ogni superficie, anche alla vasca da bagno, a prescindere dalle dimensioni. Il vantaggio è che, non entrando in contatto con il pavimento, i pannelli sono soggetti a minore contaminazione e sono facilmente igienizzabili, in quanto si possono pulire con le soluzioni a base di cloro che abbiamo descritto a inizio articolo.

Il consiglio in più: in alternativa, esistono dei materiali innovativi che per loro stessa natura rendono più difficile la contaminazione da germi e batteri. Uno di questi è il Corian, che non è soggetto alla crescita batterica in quanto inassorbente e impermeabile. Il materiale in questione è talmente igienico da essere utilizzato negli ospedali. In tempi di pandemia, qualora si dovessero rifare i sanitari, questo materiale potrebbe rivelarsi un prezioso alleato per limitare la contaminazione.

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Redazione

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