Popolare di Bari, al via il processo: decine di avvocati si costituiscono parte civile

È iniziato a Bari ieri, giovedì 16 luglio, il processo a carico di Marco e Gianluca Jacobini, rispettivamente ex Presidente del Consiglio d’amministrazione ed ex Vice Direttore Generale e Condirettore della Banca Popolare di Bari, accusati dalla Procura di Bari di false comunicazioni sociali relative agli anni 2014 e 2018 , falso in bilancio per gli anni 2015, 2016, 2017 , 2018 , falso in prospetto per gli aumenti di capitale 2014 e 2015 ed ostacolo alla Vigilanza, come da Decreto d citazione a giudizio immediato.

Numerosissimi avvocati di tutto il Centro e Sud Italia si sono ritrovati dinanzi al Tribunale per depositare le richieste di risarcimento danni agli imputati e alla Banca, dopo essersi costituiti parte civile contro gli imputati.

Gli avvocati Monica Mandico dello studio legale Mandico&Partners e Maria Teresa De Bottis dello studio legale De Bottis&Partners, in rappresentanza degli associati Adusbef, sono riusciti a depositare gli atti negli interessi dei loro rispettivi assistiti

L’udienza è stata sospesa e rinviata al 24 settembre e si terrà presso l’aula bunker di Bitonto per motivi di sicurezza e per consentire alla stragrande platea di avvocati che rappresentano un migliaio di azionisti di depositare gli atti.

L’avvocato Mandico ha affermato: “Abbiamo già vinto la prima battaglia presso l’arbitro delle controversie finanziarie e ora dobbiamo combattere contro un management bancario inefficiente e disonesto che ha falsato le comunicazione inducendo i risparmiatori ad investire nella Banca Popolare di Bari. È giunto il momento per difendersi e far valere i propri diritti. I soci devono muoversi e difendersi, possono ancora farlo”.

Per l’avvocato De Bottis, “il rinvio è un’occasione importante per persone (azionisti e/o obbligazionisti) che non sono riuscite e raccogliere la documentazione necessaria, ciò anche a causa del comportamento ostruzionistico che la banca ha di recente adottato nel consegnare la documentazione richiesta, per cui si è stati costretti a chiedere all’Autorità Giudiziaria apposito provvedimento che ordinasse alla banca la consegna”.

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Redazione

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