Recovery Fund, Gozi: “Creare nuove risorse europee, senza chiedere maggiori contributi agli Stati membri”

I federalisti europei chiedono al Parlamento europeo di proporre una modifica dei Trattati, per riformare il sistema delle risorse proprie dell’UE. E’ necessario dotare l’Unione europea di una competenza fiscale, abolendo il duplice diritto di veto degli Stati in materia di risorse dell’Unione sia all’interno del Consiglio, sia tramite le ratifiche nazionali. Solo in questo modo diventa strutturalmente sostenibile l’emissione di debito europeo.
La creazione di una competenza fiscale dell’Unione europea è anche un passaggio indispensabile per la creazione di una vera unione politica.

Il dibattito in corso sulla creazione di nuovi strumenti finanziari per affrontare l’impatto sociale ed economico della crisi del COVID-19, e in particolare le recenti proposte congiunte dei governi francese e tedesco per un fondo di recupero di 500 miliardi di euro finanziato emettendo debito europeo, richiede un cambiamento radicale nel bilancio dell’Unione europea.

Sandro Gozi, eurodeputato, Presidente dell’Unione dei Federalisti Europei, ha dichiarato oggi: “La questione più urgente è certamente la creazione di risorse europee affinché l’Unione Europea possa emettere debito senza chiedere maggiori contributi agli Stati membri, ma stabilendo nuove risorse finanziarie a livello europeo, con particolare attenzione ai giganti finanziari e del web e a chi inquina. Questo è l’unico modo per assicurare che qualsiasi debito emesso dall’Unione europea possa essere garantito dal bilancio dell’UE e non debba fare affidamento su garanzie dirette o indirette da parte degli Stati membri”.

A tal fine, tuttavia, è essenziale riformare i trattati, e in particolare il processo decisionale sulla creazione di nuove fonti di entrate europee. A questo proposito basta modificare solo alcuni articoli specifici dei Trattati per garantire che il Parlamento europeo e il Consiglio, con voto a maggioranza, possano stabilire le risorse proprie dell’Unione e al tempo stesso eliminare la necessità della ratifica da parte dei parlamenti nazionali degli Stati membri” prosegue Giorgio Anselmi, Presidente del Movimento Federalista Europeo. “Tale riforma stabilirebbe una capacità fiscale autonoma dell’Unione europea quale contributo indispensabile alla sostenibilità a lungo termine dei nuovi strumenti finanziari attualmente in fase di negoziazione, nonché ad una trasformazione qualitativa e quantitativa del bilancio europeo”.

In una lettera aperta agli eurodeputati (link), i federalisti europei chiedono oggi al Parlamento europeo di proporre i necessari emendamenti ai Trattati e di avviare il relativo processo di modifica dei Trattati.

Questo impegno per realizzare in tempi rapidi l’unione fiscale è anche la premessa e la base per l’apertura del cantiere istituzionale in vista della Conferenza sul futuro dell’Europa. Con l’accelerazione imposta dalla crisi che ha reso evidente l’importanza di agire uniti come Europei in modo efficace e solidale e ha portato a compiere scelte che indicano già la necessità di incamminarsi verso una vera unione politica – il vero significato della Conferenza diventa il confronto su una proposta concreta in tal senso”, conclude Luisa Trumellini, Segretaria nazionale del Movimento Federalista Europeo. “Anche in questo caso è il Parlamento europeo che ha la legittimità democratica e la vocazione istituzionale per imporre una simile agenda alla Conferenza, e per elaborare e proporre alle altre istituzioni europee un progetto di Costituzione federale europea – analogamente a quanto fece nella prima legislatura sotto la guida di Altiero Spinelli”.

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Redazione

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