Don Crescenzo Abbate, il prete ricattato torna a dire messa

“Don Crescenzo Abbate, esule dalla Diocesi di Aversa a causa degli scandali sessuali che lo avevano coinvolto, e per i quali sono stato testimone nel processo canonico che lo riguarda, torna a dire messa a Napoli. Lo fa presso l’Istituto delle suore dell’Addolorata e della Santa Croce, a San Giacomo dei Capri dove, oltre a essere cappellano giornaliero, la domenica celebra alla presenza dei fedeli. Ricordiamo che la sospensione dal ruolo di parroco per don Crescenzo era avvenuta a seguito dell’affiorare sulle pagine di cronaca di un increscioso incidente seguito alla circostanza che due ragazzi gli avrebbero estorto mille euro per non diffondere un video hard di cui il prete sarebbe stato protagonista”. Lo ‘denuncia’, in post Facebook, Francesco Mangiacapra ‘ex-avvocato napoletano diventato gigolò e passato alle cronache per aver denunciato pubblicamente le tristi vicende sessuali di alcuni sacerdoti.

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“E se dei larghi confini della generosità ecumenica del prete si sussurrava da tempo nel paesotto in maniera più o meno celata, ciò che è certo è che al Vescovo Spinillo erano già note le tendenze e la condotta del parroco della sua Diocesi, perché io stesso, un anno e mezzo prima dello scandalo avevo invitato Sua Eccellenza a svolgere le dovute indagini e a prendere gli opportuni provvedimenti. Ciò che è accaduto a seguito della scomparsa del prete dalla parrocchia, non è dato sapere in quanto lo stesso si è reso irreperibile, si è cancellato dai social network e ha chiesto di non essere cercato. La posizione del Vescovo non è mai pervenuta, nonostante sia stato avviato un procedimento canonico per rivedere la posizione del sacerdote, procedimento che avrebbe dovuto dare delle risposte concrete ai fedeli disorientati da una sparizione mai chiarita. Nonostante ciò, don Crescenzo viene riammesso oggi a celebrare solennemente ma in sordina e fuori dalla sua Diocesi, senza che i fedeli siano mai stati messi a conoscenza del certo lieto fine della sua vicenda. Il Cardinale Sepe, agli sgoccioli del proprio mandato e con le valige già pronte per il viaggio, non rinuncia a elargire la carità e il perdono che ha riservato a buona parte del suo clero dalle tonache non sempre linde, le cui macchie non è escluso che possano venire a conoscenza del prossimo Vescovo di Napoli”.

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Redazione

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