Foibe, ‘Partigiani titini infami assassini’: striscione CasaPound in tutta Italia

“Partigiani titini infami e assassini”: è questo il testo dello striscione apparso in oltre cento città italiane in occasione del Giorno del Ricordo, affiancato dalla ‘tartaruga frecciata’ simbolo di CasaPound Italia.

“Stiamo assistendo negli ultimi anni – spiega CPI in una nota – a un crescendo di iniziative da parte di associazioni nostalgiche tese ad operare una revisione storica di quanto accaduto nella Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia dopo il 1943, una vera e propria ondata di revisionismo e negazionismo che getta fango sulle decine di migliaia di vittime innocenti dei criminali di guerra titini”.

“Oltre 750 tra foibe e fosse comuni, quasi 10.000 morti e 350.000 esuli istriani, fiumani e dalmati sono il risultato di un grande progetto di pulizia etnica operato da Tito e dai terroristi jugoslavi che già a partire dalla fine degli anni ’20 hanno cominciato la loro opera di guerriglia contro la popolazione civile italiana, culminata poi nell’orrore delle foibe tra il 1943 e il 1945, attraverso attentati dinamitardi a scuole e asili, stragi ed esecuzioni sommarie. Tra le decine di episodi – prosegue la nota – ricordiamo l’attentato per mano di Vladimiro Gortan nel tentativo di impedire le elezioni di Pisino; l’attentato alla sede del ‘Popolo di Trieste’ per mano dei 4 terroristi Ferdo Bidovec, Fran Marusvicv, Zvonimir Miloš e Alojz Valencvicv in cui rimase ucciso Guido Neri; l’incendio al ricreatorio di Prosecco e delle scuole comunali di Sgonico e gli attentati dei terroristi Viktor Bobek, Simon Kos, Ivan Ivancic, Pinko Tomacic e Ivan Vadnal. Tutti questi veri e propri terroristi erano accomunati da un unico disegno criminoso: annettere, con ogni mezzo disponibile e senza pietà neanche per i civili, la Venezia Giulia, l’Istria, Fiume e la Dalmazia, alla Jugoslavia”.

“Sono questi gli ‘eroi’ che oggi associazioni come l’ANPI intendono celebrare – prosegue CasaPound – persino in occasione del Giorno del Ricordo, spesso col benestare di amministrazioni locali che finanziano con i soldi dei cittadini iniziative spregevoli e in palese violazione della legge 30 marzo 2004, n. 92 con la quale è stata istituita la giornata in memoria dei martiri delle foibe. È evidente che, se c’è ancora chi riesce a mettere in discussione fatti come quelli che hanno condotto alla morte e all’esodo di tantissimi nostri connazionali, sia necessario un maggiore sforzo da parte delle istituzioni per riaffermare il significato e il valore della giornata di oggi e la corretta verità storica”.

“Un primo vero grande segnale necessario per ottenere finalmente un riconoscimento per la tragedia delle Foibe e dell’esodo di 350.000 italiani sarebbe rappresentato dalla revoca del titolo di cavaliere di gran croce decorato di gran cordone, il più alto riconoscimento assegnato dalla Repubblica italiana, ad un criminale di guerra quale Josip Tito, come CasaPound Italia ha già pubblicamente chiesto. Si tratterebbe di un passo fondamentale che in una Nazione che ha memoria per i propri figli martirizzati per mano dei terroristi titini si concluderebbe in tempi celeri e con l’unanimità dell’assise parlamentare. In Italia, invece, assistiamo ancora ad atteggiamenti ambigui da parte, ad esempio, del Partito democratico che – conclude CPI – se da una parte parla di memoria, dall’altra continua ad ammiccare apertamente e senza vergogna ai nostalgici del regime titino concedendo sale e contributi che, invece, andrebbero totalmente azzerati”.


FOIBE, ANTONINI AL CONVEGNO CON CAPPELLARI: “LA VERITA’ NON PUO’ ESSERE INFOIBATA”

“La verità non può essere infoibata. Ancora oggi dobbiamo assistere alla vergogna dell’Anpi che alla biblioteca del Senato fa un convegno sulle Foibe parlando dei crimini fascisti. Ancora oggi dobbiamo assistere a presidi antifascisti che vorrebbero impedire la libertà di espressione. Ancora oggi c’è chi vuole minimizzare o addirittura negare i crimini dell’odio comunista contro donne e bambini, contro soldati italiani disarmati e sacerdoti, contro intere famiglie sterminate, infoibate vive soltanto perché italiane. Il tutto peraltro utilizzando gli spazi delle Istituzioni. E’ inaccettabile”. Lo afferma Mauro Antonini, già candidato alla Presidenza della Regione Lazio, annunciando la sua partecipazione al convegno sulle Foibe “Le radici del ricordo”, che si terrà oggi nell’aula consiliare di Ciampino.

“Ecco perché nel Giorno del ricordo sarò a Ciampino a sentire il professor Pietro Cappellari, vero esperto in materia e di certo non negazionista come l’Anpi”, dice Antonini, che infine commenta la polemica politica scatenata dall’evento in programma: “Leggo che c’è chi vorrebbe revocare l’invito al professor Cappellari. Leggo di presidi antifascisti a Ciampino, dei soliti quattro gatti del Pd che insieme ai ‘partigiani’ dell’Anpi vorrebbero impedire la partecipazione del grande storico all’evento di oggi. Magari sono i compari di quegli stessi che pochi giorni fa al Senato hanno oltraggiato la memoria delle nostre vittime. I nostri cittadini invece hanno il diritto di conoscere la verità su quei terribili fatti. E le istituzioni il dovere di diffonderla”, conclude.

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