Napoli. Carabinieri, attività di contrasto alla criminalità organizzata negli anni 2015 – 2019

L’azione di contrasto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli nei confronti delle organizzazioni camorristiche si è sviluppata, negli ultimi cinque anni, su progettualità che hanno consentito di:

–    contrastare il modello mafioso di controllo del territorio;

–    ricercare i patrimoni illecitamente accumulati;

–    disvelare i remunerativi traffici illegali, fra i quali quelli le­gati al traffico della droga;

–    accertare le tecniche di infiltrazione nelle attività impren­ditoriali ed individuare il circuito di interessi economici, patrimoniali e societari riconducibili ai contesti criminali;

–    arrestare i più pericolosi latitanti.
Negli anni 2015 – 2019, nell’ambito di questa strategia, sono stati:

–    arrestati 951 soggetti per reati di criminalità organizzata in esecuzione di provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria o in flagranza di reato, su un numero complessivo di 28.231 arresti eseguiti dai carabinieri nella Provincia di Napoli;

–    localizzati, in Italia e all’estero, 17 latitanti inseriti nell’elenco dei “latitanti pericolosi” o nel “programma speciale di ricerca” (come Marco Di Lauro, arrestato il 2 marzo 2019) del Ministero dell’Interno;

–    sequestrati e confiscati beni mobili ed immobili per un valore complessivo di 20 milioni di euro.
A ciò si aggiunge l’efficace azione di monitoraggio nei confronti delle amministrazioni locali che ha portato allo scioglimento, per infiltrazioni mafiose, di 6 Comuni negli ultimi 5 anni nella Provincia di Napoli.
Nell’ambito di questa azione, si inquadrano le numerose operazioni di servizio che hanno riguardato il territorio di Sant’Antimo e i clan su di esso operanti (Puca, Ranucci e Verde), condotte dai Carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna, articolazione del Comando Provinciale di Napoli competente, tra l’altro, nell’area nord della Provincia. In questa attività si sono particolarmente distinti i militari della Tenenza di Sant’Antimo che hanno fornito un contributo importante, nel contrasto ad ogni forma di criminalità, con l’arresto di 410 persone negli ultimi cinque anni.

Tra le operazioni più importanti, si ricorda:

–      il 18 ottobre 2016, l’arresto da parte del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna di Capone Antonio, affiliato al clan Puca, per estorsione aggravata dal metodo mafioso, responsabile di diverse intimidazioni nei confronti del titolare di un panificio, finalizzate all’interruzione della distribuzione di pane sul territorio di Sant’Antimo;

–      il 3 novembre 2016, l’esecuzione da parte del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di Puca Pasquale, capo dell’omonimo clan, allora detenuto presso la Casa Circondariale de L’Aquila, in regime detentivo speciale di cui all’art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario, ritenuto responsabile di violazione delle leggi sulle armi e ricettazione con l’aggravante del metodo mafioso;

–      il 16 febbraio 2017, l’arresto in flagranza di reato da parte del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna di Arena Antimo, elemento di spicco del clan Puca, per violazione delle prescrizioni impostegli dalla misura della sorveglianza speciale di PS – con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza – a cui era sottoposto;

–      il 21 marzo 2017, l’esecuzione da parte Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 7 soggetti, ritenuti affiliati al clan Puca;

–      il 24 aprile 2017, il rinvenimento da parte del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna di un arsenale di armi composto da 5 fucili mitragliatori, 15 serbatoi e 1500 cartucce di vario calibro;

–      il 12 gennaio 2018, l’arresto a Formia (LT) da parte della Comp. di Giugliano in Campania, all’esito di un conflitto a fuoco, di Ronga Filippo, elemento di spicco del clan Ranucci, latitante dall’aprile del 2013 per tentato omicidio e porto abusivo di arma clandestina;

–      il 19 febbraio 2018, l’arresto da parte del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, di Arena Antimo, elemento di spicco del clan Ranucci, responsabile del tentato omicidio di Marrazzo Antonio, esponente apicale dell’omonimo clan camorristico;

–      il 5 aprile 2018, l’arresto da parte della Compagnia di Giugliano in Campania, in esecuzione del decreto di fermo emesso dalla DDA di Napoli, di 6 soggetti affiliati al clan Verde, responsabili di estorsione e porto illegale di armi;

–      il 7 maggio 2018, l’arresto da parte del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna di Ferriero Amodio, reggente pro temporedel clan Puca, latitante dal 21 marzo 2017, responsabile di associazione di tipo mafioso, omicidio, detenzione illegale di armi da guerra e ricettazione;

–      il 9 ottobre 2018, l’arresto da parte del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, di Puca Lorenzo, elemento di spicco dell’omonimo clan camorristico, e di un altro soggetto, responsabili di violenza privata e tentata estorsione, nei confronti di due imprenditori;

–      il 24 ottobre 2018, il sequestro da parte del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, in esecuzione di un decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, nei confronti di Femiano Antimo, elemento di spicco del clan Puca, di beni immobili per un valore complessivo di 900.000 euro;

–      il 5 novembre 2019, l’arresto da parte del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna del latitante Rapprese Federico, elemento di vertice del clan Ranucci di Sant’Antimo, responsabile di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso.
Da ultimo, ieri, è stata notificata dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna l’ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Assise di Appello a Puca Pasquale, capo dell’omonimo clan, in quanto ritenuto responsabile del delitto di omicidio aggravato dal metodo mafioso in danno di Verde Francesco, detto “o Negus”, avvenuto il 28 dicembre 2007.
A quanto detto sinora, si devono aggiungere le altre operazioni di contrasto alla criminalità organizzata e comune poste in essere dai Carabinieri in tutta la Provincia di Napoli.
Di seguito vengono indicate quelle più importanti degli ultimi cinque anni.

Anno 2015
Il 20 gennaio 2015, in Napoli e provincia, la Compagnia di Casoria ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 30 soggetti, affiliati al clan “Moccia”.
Il 3 marzo 2015, in Napoli e provincia, il Nucleo Investigativo di Napoli ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 50 soggetti, affiliati al clan“Ferraiuolo – Stolder”.
Il21 aprile 2015, in Napoli e provincia, il Nucleo Investigativo ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 27 indagati affiliati al clan “Di Lauro”.
Il4 giugno 2015, in Napoli e provincia, la compagnia di Napoli – Stella ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 40 esponenti e affiliati al gruppo “Leonardi” del clan “Vinella Grassi”.
Il 18 settembre 2015, in Napoli e provincia, il Nucleo Investigativo di Napoli ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 43 soggetti, affiliati clan “Mariano”.
Il 29 settembre 2015, in Napoli e provincia, la Compagnia di Torre del Greco ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 25 soggetti, responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti.

Anno 2016
Il 2 marzo 2016, in Napoli e provincia, il Nucleo Investigativo ed il Reparto Anticrimine di Napoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, confronti di 33 soggetti, affiliati clan “Contini”.
Il 29 novembre 2016, in Napoli e provincia, la compagnia di Pozzuoli ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 44 soggetti, affiliati al clan “Longobardi-Beneduce”.

Anno 2017
Il 17 gennaio 2017, in Napoli, la Compagnia di Napoli – Centro ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli su richiesta della locale DDA, nei confronti di 43 soggetti, affiliati al clan ”Elia”.
Il 18 aprile 2017, in Marano di Napoli, il Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 30 soggetti, affiliati al clan “Orlando”.
Il 20 novembre 2017, in Napoli e provincia, la compagnia di Napoli – Vomero, ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 41 soggetti, affiliati al clan “Lo Russo”.
Il 12 dicembre 2017, in Napoli e provincia, la Compagnia di Torre del Greco ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 39 soggetti, affiliati al clan “Troia”.

Anno 2018
Il 23 gennaio 2018, in Napoli e provincia, il Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 45 soggetti, affiliati al clan “Moccia”.
Il 12 marzo 2018, in Napoli, il Nucleo Investigativo di Napoli ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 31 soggetti, responsabili di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con le aggravanti delle finalità mafiose, per avere agevolato il clan “Orlando”.
Il 16 aprile 2018, in Napoli, il Nucleo Investigativo di Napoli ha dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 61 soggetti,responsabili di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Il 25 maggio 2018, in Napoli e provincia, il Nucleo Investigativo e la Compagnia Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 29 soggetti, affiliati al clan dei c.d. “Mariglianesi”.

Anno 2019
Il 7 maggio 2019, in Napoli, il Nucleo Investigativo di Napoli ha dato esecuzione a un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale DDA, nei confronti di 7 soggetti, affiliati al clan “D’Amico”, responsabili di omicidio, aggravato dal metodo mafioso.
Il 26 giugno 2019, in Napoli, il Nucleo Investigativo e Reparto Anticrimine di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanzadi custodia cautelare in carcere, emessa GIP di Napoli, su richiesta della DDA, nei confronti di 102 soggetti, affiliati alla confederazione “Alleanza di Secondigliano”.
Il 26 novembre 2019, in Napoli, il Nucleo Investigativo di Napoli e la Compagnia di Napoli – Stella hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 18 soggetti, affiliati al clan “Mauro”.

Anno 2020
Il 22 gennaio 2020, in Napolie provincia, il Nucleo Investigativo di Torre Annunziata ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 36, affiliati clan “Luongo-D’Amico”.

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