Dimissioni segretario Chiacchio, la replica del PD Carinaro

Dopo le dimissioni di Rosa Chiacchio da segretario cittadino del PD Carinaro, arriva la replica del direttivo di circolo dei dem.

“Nella serata di giovedì 27 novembre us., la segretaria PD di Carinaro comunicava al Direttivo di Circolo –  peraltro convocato in virtù di una riorganizzazione politica dello stesso – la propria volontà di dimettersi. Nelle ore successive con una nota, diffusa a mezzo stampa, chiariva che tale decisione era scaturita dal fatto che “il partito risulta privo di quell’unità di intenti che consentirebbe di procedere al meglio in questo percorso”. Pur esprimendo rammarico per la scelta compiuta da Rosa Chiacchio, dopo aver percorso e condiviso insieme un’esperienza  politica-amministrativa (visto che la stessa, prima di ricoprire la carica di segretario, è stata anche assessore all’Istruzione e alla cultura nell’amministrazione Dell’Aprovitola) il fatto non ci esime dal sottolineare e quindi a far presente all’ex segretaria quali fossero in realtà i suoi ” intenti “. Alla luce di tutto ció che é successo non ci risulta che, dopo la sconfitta della compagine “ Carinaro nel Cuore ” che questo partito aveva ufficialmente sostenuto durante la passata tornata elettorale, la segretaria si sia fatta promotrice di una piattaforma programmatica e/o promotrice di qualche evento politico talaltro da sottoporre all’organismo dirigente del Circolo. Premesso ció, al fine di confermare la stima nei confronti dei dirigenti e degli iscritti di questa Sezione, ma soprattutto per essere chiari e trasparenti nei riguardi dei cittadini, cerchiamo di ricostruire adeguatamente i fatti. La Segretaria, all’indomani della sconfitta alle amministrative, provvedeva una prima volta a dimettersi; dimissioni che, per quanto nobile fosse il gesto, il direttivo all’unanimità provvedeva a respingere, stante il fatto che il motivo della mancata vittoria dello schieramento “Carinaro nel Cuore” non poteva essere imputato di certo alla Segretaria di Circolo, ma alla mancata candidatura di diversi consiglieri uscenti che, come tutti ormai sanno, si erano resi protagonisti di un riprovevole voltafaccia. Atteso ciò dunque era dovere della Segretaria, riconfermata nel ruolo, continuare ad esercitare le sue funzioni, fare un’attenta analisi politica post elettorale sui consensi ricevuti sia sul piano amministrativo che su quello europeo, farsi carico insieme al direttivo della deludente sconfitta e gettare le basi per una nuova riorganizzazione politica-partitica. Nulla di tutto ció si é verificato! Sulla veridicità dei fatti, proprio perché si é accusati di “mancanza di democrazia” la Chiacchio  è stata completamente assente per circa quattro mesi (dall’inizio di giugno al’inizio di ottobre di quest’anno) e, nonostante i continui inviti da parte dei componenti del direttivo a presentarsi in sezione per riprendere il dialogo politico si é sempre completamente disinteressata, lasciando che il Partito perdesse il suo principale punto di riferimento. È questa dunque la mancanza di democrazia di cui si viene accusati? L’ex segretaria faccia ammenda delle sue mancanze e si chieda se sia giusto che un partito, l’unico presente sul territorio, venga a mancare della sua guida. Dopo la sconfitta elettorale la Chiacchio non ha proferito nessuna parola a nome del partito e si é alienata totalmente dalla gestione politico-amministrativa di questa sezione; ha evitato qualsiasi rapporto con il gruppo consiliare  a cui questo Circolo comunque è riconducibile e, nell’ultimo periodo, quando si é presentata sporadicamente agli incontri, quasi sempre con mimica di chi si sente costretto, non ha mai fatto presente quali sarebbero state le sue decisioni. Torniamo a chiederci: è questa la mancanza di democrazia che maldestramente fa presente l’amica Rosa Chiacchio? Il Gruppo consiliare, in questo periodo, ha svolto un’efficace opposizione in consiglio e, coadiuvato dal restante gruppo dirigente di questo partito, nel paese. Rosa Chiacchio, nelle sue dimissioni, ha lamentato di essere stata scavalcata “da una serie di atteggiamenti manchevoli di democrazia e del rispetto dei principi cardine del vivere civile ”.  Dunque, noi le chiediamo, nel suo periodo di latitanza, cosa avrebbe dovuto fare l’opposizione? Restarsene ferma e zitta, aspettando il rinsavimento della Segretaria? E se Rosa Chiacchio non era d’accordo con l’indirizzo posto in essere dal gruppo consiliare, perché non ha elaborato un sua linea di indirizzo sottoponendola agli organismi statutari? In una qualsiasi organizzazione politica – un segretario  dovrebbe saperlo – su specifici punti programmatici si determinano delle maggioranze e si segue l’indirizzo politico approvato dalla maggioranza, senza pretendere, abusando della propria funzione, di tenere in ostaggio un partito, non presentandosi o omettendo di perseguire l’indirizzo approvato dalla maggioranza stessa, solo perché si è in disaccordo con esso. Rosa Chiacchio, lo diciamo con l’affetto che le abbiamo portato, chiarisca realmente, agli iscritti, ai simpatizzanti e ad i cittadini, il comportamento tenuto nel periodo successivo alle elezioni (e magari, anche quello tenuto durante la crisi dell’amministrazione Dell’Aprovitola), quali erano i suoi intenti e, a suo avviso, quale sarebbe dovuto essere l’approccio che il partito ed il gruppo consiliare avrebbero dovuto tenere nei confronti della nuova maggioranza consiliare. Ed i motivi per i quali, questi intenti non li ha mai compiutamente esplicitati ai dirigenti e agli iscritti di questo partito. In politica, uno dei principi cardine è la chiarezza delle proprie scelte! Dunque la Chiacchio faccia chiarezza una volta  per tutte, perché riteniamo che le sue dimissioni vengano da lontano. Quindi non ascrivibili al motivo da lei asserito. E “ignoti” all’intero PD. Pertanto piuttosto che scrivere “mancanza di democrazia, sarebbe opportuno che scrivesse “mancanza di coerenza“: la sua!”.

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Redazione

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