Incendio Stir Santa Maria Capua Vetere, primi risultati sulle diossine

Sono disponibili i primi esiti analitici dei campionamenti effettuati in seguito all’incendio che ha colpito l’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) lo scorso 17 ottobre.
In particolare, sul sito istituzionale Arpac oggi è stato pubblicato il rapporto di prova, emesso dal Laboratorio diossine della UOC Siti contaminati e bonifiche, inerente la determinazione di diossine e furani (PCDD-PCDF) in aria campionata nei giorni 17 e 18 ottobre tramite campionatore ad alto volume, ubicato all’interno del perimetro dello stabilimento colpito dall’incendio; inoltre è stato pubblicato il rapporto di prova, emesso dal Laboratorio inquinamento atmosferico del dipartimento di Caserta, inerente la determinazione di composti organici volatili (COV) e aldeidi in aria campionata il giorno 17 ottobre all’interno del perimetro dello stabilimento.
Per quanto riguarda la determinazione delle concentrazioni di diossine e furani, occorre premettere che diossine e furani vengono di norma determinati in aria ambiente in caso di eventi incidentali, specialmente in concomitanza di incendi che interessano attività produttive, a cui è assimilabile il caso in esame. Tuttavia non sono presenti limiti di riferimento imposti dalla legislazione per la concentrazione di diossine in aria ambiente. Un valore di riferimento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica è quello proposto dal Laenderausschuss fuer Immssionsschutz (LAI, un organismo tecnico della Repubblica federale tedesca), pari a 0,15 pg/Nmc [I TEQ] (picogrammi per metro cubo in termini di tossicità totale equivalente). Come risulta dal rapporto di prova pubblicato oggi, questo valore è stato superato (anche se in misura limitata) dalla concentrazione riscontrata nel campionamento dei giorni 17-18 ottobre, in coerenza con il fatto che l’incendio fosse ancora in corso di spegnimento durante il campionamento, e in coerenza con la posizione del campionatore, molto ravvicinata rispetto all’evento.
Nei pressi dell’impianto di depurazione di Marcianise, a circa un chilometro di distanza dal luogo dell’incendio, i tecnici Arpac hanno collocato un altro campionatore ad alto volume. Questo strumento, che è entrato in funzione alle 14.30 del 17 ottobre, è stato posizionato per misurare la concentrazione di diossine e furani in atmosfera a distanza dal luogo dell’evento: i risultati saranno resi noti appena disponibili, compatibilmente con i tempi tecnici necessari per l’elaborazione dei dati.  Inoltre saranno pubblicati, appena disponibili, i dati relativi ai campionamenti dei giorni successivi al 17-18 ottobre.
Con riferimento al rapporto sulla determinazione di composti organici volatili (COV) e aldeidi in aria campionata il giorno 17 ottobre all’interno del perimetro dello stabilimento, rapporto disponibile sul sito Arpac, i valori delle concentrazioni risultano in linea con quanto riportato in letteratura per le aree urbane.
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Redazione

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