Cesa. Asse Bencivenga – Ferrante: presentata mozione sfiducia a Guida

“Chiediamo che venga iscritta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale per essere esaminata e messa in votazione la mozione di sfiducia art. 52 del D.Lgs. 267/2000; art. 30 dello Statuto del Comune di Cesa nei confronti del sindaco Enzo Guida”. E’ la richiesta presentata quest’oggi dai consiglieri comunali Raffaele Bencivenga e Amelia Bortone (M5S Cesa), Ernesto Ferrante e Carmine Alma (Cesa C’è) e Luigi De Angelis (Centro Democratico).

“L’operato del Sindaco Guida, in questi due anni si è caratterizzato per gravi inadempienze ai più elementari dettami di correttezza e buona gestione politico amministrativa, oltre che per gravi inadempienze programmatiche. Lo stato di abbandono in cui versa il nostro Comune è un dato di fatto incontrovertibile; le opere pubbliche da realizzare e messe in programma da quest’amministrazione, non sono mai partite per incapacità gestionale ed assenza di programmazione (riqualificazione delle periferie e recupero del centro storico); le aliquote sulle imposte comunali, la tassazione risultano essere tra le più alte d’Italia e senza peraltro ricevere servizi adeguati; lo stato di completo abbandono in cui versa una delle zone più belle di Cesa, la c.d. Zona Arena, è significativo dell’inerzia dell’amministrazione. Unici e significativi interventi sono posti in essere dal mondo del volontariato; la mancanza di una politica di programmazione per il settore commercio ed il contestuale abbandono del centro storico, ha determinato la chiusura di diverse attività commerciali, causando impoverimento e disoccupazione; la mancata attuazione delle proposte e delle mozioni approvate in Consiglio Comunale, sono un chiaro esempio della compressione delle prerogative di indirizzo politico-amministrativo perpetrata dal Sindaco ai danni dell’organo principe di rappresentanza dei cittadini; i cittadini in questi anni hanno atteso invano un rilancio della comunità ritrovando invece a dover fare i conti con un’amministrazione lontana dai cittadini e dalle esigenze, ostile alle politiche di progettazione partecipata e deliberazione dal basso con il coinvolgimento di tutti gli abitanti, non ultima la vicenda che ha interessato i volontari dell’associazione Vinci; il mancato coinvolgimento dei gruppi consiliari di minoranza è diventato ormai prassi. Scelte già apparse discutibili per stile amministrativo nonché ambigue dal punto di vista della legittimità e della trasparenza amministrativa, come l’ormai celebre “HOUSING SOCIALE”, sono state esclusivamente frutto di trattative e accordi interni tra forze e comitati di potere in seno alla maggioranza; le ultime vicende giudiziarie che vedono al centro il primo cittadino sono molto gravi e richiedono un atto serio di responsabilità, onde evitare alla nostra comunità altre prime pagine di giornale”.

“Il Consiglio Comunale non può ulteriormente assistere passivamente, solo per tutelare egoisticamente la propria sopravvivenza, ad un così grave degrado senza farsi complice di una inaccettabile inerzia delle Istituzioni, a tutto danno della comunità e dei cittadini che in noi hanno riposto le proprie naturali esigenze ed aspettative per una crescita culturale e sociale.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri comunali, consapevoli della responsabilità assunta nel 2015 a seguito delle elezioni amministrative nei confronti di tutti i cittadini e consci dell’impossibilità di adempiere ai doveri derivanti dal proprio mandato, stante l’aggravarsi delle difficoltà riscontrate nel gruppo di maggioranza; per questo chiediamo la convocazione del Consiglio Comunale in seduta straordinaria a norma dell’art. 30 dello Statuto Comunale di Cesa onde procedere alla votazione per appello nominale della suestesa mozione di sfiducia ex art. 52 D.lgs. 267/00 che formalmente presentano”.

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