E-cig, gli esperti confermano la bontà del rapporto dell’OMS

La comunità internazionale del vaping ha accolto favorevolmente il rapporto sul fumo pubblicato nei giorni scorsi dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sia gli operatori di settore che diversi rappresentati della comunità scientifica hanno sottolineato come il report abbia confermato la capacità di riduzione del danno delle sigarette elettroniche, tale da farne un ottimo strumento di sostituzione provvisoria per chi vuole smettere di fumare.

Le reazioni del settore del vaping

Non è stato accolto con lo stesso favore il trattamento che il rapporto ha avuto dai media. Il presidente dell’AnafeConfidustria, ad esempio, ha sottolineato come i mezzi di informazione abbiano fornito una interpretazione per lo più negativa ai risultati messi in luce dal rapporto dell’OMS il quale, di contro, secondo il numero uno dell’Associazione Nazionale dei produttori di Fumo Elettronico, confermando la riduzione del danno, ribadisce la necessità di distinguere nettamente, anche dal punto di vista legislativo, le sigarette elettroniche da quelle tradizionali.

Da questo punto di vista, la situazione in Italia ha fatto registrare, di recenti, sviluppi di segno positivo. Nel 2019 è stato introdotto un nuovo regime di tassazione per i liquidi da ricarica (prodotti soggetti al Monopolio di Stato) con un’imposta differenziata: i flaconi contenenti nicotina sono soggetti ad una pressione fiscale maggiore rispetto a quelli privi di percentuali nicotiniche. Per quanto riguarda i dispositivi elettronici da svapo, sono in vendita liberamente sia presso i negozi fisici specializzati sia tramite gli store online autorizzati dal Monopolio di Stato, come ad esempio Vaporoso, che offrono una vasta gamma di prodotti da svapo di ogni genere, a cominciare dalle varie tipologie di sigaretta elettronica e dai relativi liquidi, neutri o aromatizzati.

Dautzenberg: “Le sigarette elettroniche aiutano a smettere di fumare”

Come detto, oltre ai rappresentati di settore, anche alcuni membri della comunità scientifica hanno criticato l’allarmismo con il quale i media hanno commentato i riscontri prodotti dall’OMS nel rapporto sul fumo del 2019. Il professor Bertrand Dautzenberg – tabaccologo e pneumologo dell’ospedale PitiéSalpêtrière di Parigi– ha espresso il proprio dissenso via Twitter: “La copertura mediatica approssimativa relativa all’ultimo rapporto dell’OMS, che denuncia la nocività delle e-cig, aumenterà la sfiducia dei fumatori nei confronti delle sigarette elettroniche (mentre l’OMS afferma chiaramente che le e-cig sono meno dannose di quelle tradizionali) con effetti deleteri sui tentativi di smettere di fumare”.

Dautzenberg è stato poi intervistato dal sito www.francetvinfo.fr, rilasciando queste dichiarazioni: “Il rapporto dell’OMS non rappresenta alcuna novità; l’Organizzazione resta cauta circa la pericolosità o l’utilità della sigaretta elettronica, poiché mancano studi certi in materia. Consiglio la e-cig come complemento ai trattamenti medici, è quello che posso constatare dai miei consulti: molti pazienti abbandonano i farmaci ma non smettono di svapare perché questa soluzione si adatta meglio ai pazienti che intendono smettere di fumare”.Così come altre figure di settore, anche Dautzenberg concorda sul divieto di vendita delle e-cig ai minori, così come sulla necessità di regolamentare il comparto in maniera più chiara.

Dalla Francia arriva anche un’altra voce critica nei confronti dell’esposizione mediatica riservata al rapporto dell’OMS; il professor Gerard Dubois, (docente di Salute Pubblica, presidente onorario dell’Alleanza contro il Tabacco e del Comitato Nazionale contro il Tabagismo) ha commentato: “Paragonare la sigaretta elettronica a quella tradizionale è come paragonare una pistola a tappo ad un cannone; si tratta di un imperdonabile errore di comunicazione”; il luminare francese fa riferimento, così come Dautzenberg, al modo in cui France Presse ha commentato i risultati pubblicati dall’OMS, poi ripreso da tutti i principali media transalpini. Durante un intervento in radio, Dubois ha anche aggiunto: “In commercio non esiste un prodotto che sia più pericoloso della sigaretta tradizionale che uccide la metà dei suoi consumatori”.

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Redazione

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