Rogo ex Felandina, Ugl: “Ora aiutare senza polemiche”

“Il nuovo rogo divampato, il quale ha ucciso una migrante e distrutto tre capannoni del sito industriale dell’ex Felandina a Metaponto di Bernalda (MT) dove stabilmente vivono altri migranti impegnati nella raccolta di prodotti agricoli ripropone, ancora una volta, l’emergenza che da anni si consuma a pochi metri dalla SS. 407 Basentana. Soltanto grazie all’immediato intervento sul posto di tre squadre dei vigili del fuoco che stanno lavorando per spegnere le fiamme, non si è consumata una strage: Istituzioni, politica e forze sociali non possono più restare ferme a guardare”.

Ad affermarlo è il Segretario provinciale dell’Ugl Matera che ha proseguito: “all’interno dei capannoni soggiornano da anni  oltre 500 persole, le quali ora aspettano di poter recuperare le proprie cose in attesa, eventualmente, di essere sistemati altrove. Bisognava che scappasse il morto per accendere i riflettori sulla ex Felandina? Da tre mesi giace un’ordinanza di sgombero degli immobili, ferma poiché probabilmente alla ‘burocrazia’ non interessa accelerare l’iter. Insieme allo sgombero serve un piano preciso per la collocazione, in condizioni dignitose, di queste povere persone che chiedono di poter lavorare per poter vivere come normali esseri umani. Occorre anche smantellare la rete dei caporali che continua a sfruttare il lavoro dei migranti per la raccolta nei campi del metapontino probabilmente con la compiacenza di tantissime parti della nostra società. Giustamente e in maniera composta temono per la propria vita e sono al limite della sopportazione per le condizioni in cui vivono e lavorano. Ora è il momento del dolore e della vicinanza alla famiglia della povera vittima e dei feriti – ha concluso Giordano -: ora necessita risolvere il problema che si ripropone con drammaticità. L’Ugl continuerà a monitorare la situazione e si dichiara disponibile a collaborare ad ogni iniziativa che possa individuare soluzioni concrete con percorsi di reinserimento per i migranti di Metaponto; tuttavia  sarebbe opportuno insistere maggiormente per rivedere la normativa anche a livello regionale e nazionale per comprendere se vi fossero le condizioni per poter alloggiare in quei capannoni: per l’Ugl bisogna aiutare queste persone senza lasciar spazio a nessuna  polemica”.

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Redazione

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