3 strumenti per la rassegna stampa: dalla consegna dei giornali alle menzioni sui social network

L’ufficio stampa continua ad affermarsi come uno dei centri nevralgici delle aziende essendo la finestra verso il mondo esterno per comunicare il proprio business, in un mondo in cui l’immagine vale quanto e più dei contenuti. Non lo scopriamo certo oggi, nei fatti il mestiere dell’addetto stampa è restato il medesimo negli obiettivi chiave, la complessità nel raggiungimento degli stessi è però andata di pari passo con la crescita esponenziale degli strumenti a disposizione.

Nel caso specifico della rassegna stampa, una delle attività principali del mestiere, vediamo come le fonti di riferimento siano divenute quasi impossibili da controllare alla vecchia maniera ma al tempo stesso sia nati, e continuino a nascere ogni giorno, strumenti e soluzioni in aiuto agli addetti ai lavori. Nei paragrafi seguenti andremo ad analizzare alcuni di questi “tool” facendo riferimento ad alcune realtà specifiche ed emblematiche per la categoria di strumenti di riferimento.

Consegna di giornali a domicilio: distribuzione staffette

Misurare la reputazione del brand di riferimento è attività essenziale ai fini di una buona comunicazione. Per ogni comunicato stampa lanciato ci si aspetta che il giorno dopo vi si trovi riscontro sui giornali, un mezzo di informazione che è in crisi da diversi anni ma che resta un canale privilegiato per rivolgersi agli addetti ai lavori, agli opinion leader del settore di riferimento e più in generale a tutti gli interessati.

Non li acquistiamo però solo per sapere se parlano di noi ma anche per restare aggiornati sul mercato di riferimento. In ogni caso il ritaglio di un trafiletto in cui si cita il nostro brand resta ancora il riscontro fisico per antonomasia da presentare a chi ci ha assunto come testimonianza del nostro lavoro. Così mazzette e staffette, termini oggi quasi inusitati per descrivere l’insieme dei giornali da leggere al mattino, restano la colazione perfetta dell’ufficio stampa.

Questo lavoro è diventato più semplice da quando i giornali ci vengono consegnati direttamente in ufficio in modalità altamente personalizzabili. Pensiamo a realtà come quelle che si occupano di distribuzione stampa il cui business consiste proprio nella distribuzione di mazzette di quotidiani e riviste a Roma. L’azienda che ne fa richiesta può scegliere a quali giornali del catalogo, ma anche extra, è interessata e in che orario e con quale cadenza farsele recapitare. Il servizio è personalizzabile al punto che si possono scegliere mazzette differenti per vari reparti della medesima sede lavorativa, adatto soprattutto a quelle realtà interessate a più livelli nel campo dell’informazione aziendale: addetti stampa,  assistenti di manager, dirigenti.

Un esempio pratico può essere la rassegna stampa richiesta da una società del mercato alimentare: gli organi apicali sfrutteranno il servizio per tenersi al passo con le informazioni legate all’ambito finanziario, allo status del mercato di riferimento e all’andamento della concorrenza, alle politiche stabilite dal ministero di riferimento (Salute, Agricoltura…). L’addetto stampa invece si doterà di una mazzetta che comprenderà i giornali locali per dare attenzione al territorio di riferimento, alle riviste di settore per studiare le strategie dei competitors e le novità del mercato, avrà inoltre bisogno di accedere a queste informazioni già di primo mattino in modo da poterle riportare in sintesi in un eventuale briefing con i capi, per i quali la lettura delle notizie può rappresentare anche una tranquilla attività da fine giornata.

Aggregatori di notizie: Feedly

Nell’esempio precedente abbiamo notato che i servizi pongono sempre più le necessità del cliente al centro della propria mission, cliente che però deve dotarsi di bussola soprattutto sul web che oggi rappresenta il principale viatico di informazioni ricercate dall’ufficio stampa per la redazione della propria rassegna. Non si può sfuggire dal controllare le testate online e i blog del nostro settore di riferimento, ma perché setacciare ogni angolo del www se possiamo avere quello che ci interessa in un unico portale? La soluzione sono gli aggregatori di ricerca. Per intenderci, tutti noi ne usiamo ogni giorno, uno su tutti è Facebook: sulle nostre bacheche confluiscono link di diversa origine grazie ai quali abbiamo in un unico portale un quadro informativo più o meno esaustivo, dipende dai nostri contatti.

Introduciamo però uno strumento più professionale che è Feedly, una vera e propria testata online personalizzata. Cominciamo ad aggiungere le testate e i blog a cui siamo interessati, la ricerca può essere effettuata per nome, per argomento, o inserendo un link RSS. Queste fonti possono essere organizzate per macro categorie secondo il nostro gradimento, cliccando su una categoria apparirà un’unica pagina di scorrimento in cui si susseguono gli incipit degli articoli pubblicati dalle varie testate in ordine cronologico (se interessa leggere il pezzo integrale si viene rimandati al sito originale), c’è anche l’opzione “read later” per quei contenuti che andremo a riprendere più tardi.

La versione gratis del servizio permette di inserire tra i propri feeds 100 canali. Per 65$ l’anno (58€) i canali sono illimitati così come le categorie, ci sono più funzionalità come fare delle annotazioni, condividere i pezzi su piattaforme per gli appunti come Evernote, ricevere notifiche ogni volta che un nuovo contenuto risponde ad una certa parola chiave, inserire filtri di rimozione per scremare ciò che non ci interessa. Per 193€ l’anno a tutto questo viene implementata la lavorazione in cloud ovvero la possibilità di condividere tutte le informazioni con un team e postare i contenuti su piattaforme come Slack e Microsoft Teams.

Menzioni su web e social network: Google Alerts e Mention

Nello sterminato campo dell’informazione digitale è meglio avere un alleato algoritmo che possa fare il lavoro al posto nostro. Una notifica che ci tenga informati sui contenuti di nostro interesse è uno strumento salvifico poiché ci dà una notizia che potrebbe interessarci ma ci risparmia la fatica di cercarla. Per citare e recensire tutti i tool che scansionano il web alla ricerca delle menzioni del nostro brand non basterebbero un paio di mesi, infatti abbiamo visto che anche la versione premium di Feedly offre questa opportunità. Ma in questo caso bisogna per forza citare Google Alerts, il programma di big G che ci avvisa ogni qualvolta è stata citata la parola chiave di riferimento in un nuovo contenuto caricato su internet.

Scegliamo di parlare di Google Alters per due motivi: chi meglio del proprietario del più grande motore di ricerca al mondo può scandagliare gli anfratti dell’etere? Poi perché è un servizio gratis ed estremamente semplice da usare: si inserisce la parola chiave e poi si può decidere la frequenza di ricezione, la tipologia delle fonti (automatica di default), la lingua, l’area geografica di riferimento e la modalità di ricezione. L’alert può essere ricevuto tramite mail o come feed RSS, in questo caso avremo bisogno di installare un lettore per gli RSS, generalmente è sufficiente una piccola estensione sul nostro browser preferito.

Unica pecca nella semplicità di Alerts è il non scandagliare anche i social network, ma per quello consigliamo Mention, un tool molto efficace per sapere in ogni momento chi parla di noi e dei nostri prodotti. Anche in questo caso le funzionalità sono piuttosto semplici: creiamo un account, forniamo delle informazioni sulla nostra azienda e cominciamo a monitorarne la presenza sui social. Mention ci dirà chi sono gli influencer di punta riguardo i nostri prodotti e ci fornirà accurati report e dati insight sulla nostra attività. Attenzione al costo: le prime due settimane sono gratis, poi ci vogliono 29$ al mese che per un servizio piuttosto professionale è in linea con le tariffe medie del mercato.

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