(FOTO) La Storia di Aversa. Via Santa Martella, la strage degli innocenti

Continua la pubblicazione da parte de LaRampa di foto inedite e rare di fatti di cronaca, politica e altro avvenuti ad Aversa negli anni addietro e oramai rappresentanti la storia contemporanea della nostra città normanna.

Oggi vi narriamo una delle pagine più buie e tristi della storia di Aversa. La strage di via Santa Martella. Ci furono 8 vittime di cui 7 bambini.

I fatti risalgono al 17 agosto del 1961. All’epoca non esistevano i quartieri residenziali di Aversa ma solo campagna. Dopo la chiesa di Costantinopoli era tutto vuoto fino a Giugliano.

Anche se erano passati 16 anni dalla fine della guerra, gli ordigni bellici inesplosi venivano trovati un pò ovunque. In particolare nella zona di Cappuccini.

Non solo perchè lì si era combattuto ma a pochi metri vi scoppiarono due polveriere: una ubicata nella chiesa dei Morticelli (Via Vito di Jasi altezza Caseificio Costanzo) e l’atra tra Lusciano ad Aversa in zona via Pastore. Ancora oggi chi costruisce in quella zona ha bisogno della consulenza di ditte specializzate per i recuperi bellici.

Si raccontò che il padre di uno dei ragazzi morti faceva come professione il fuochista e che utilizzasse la polvere degli ordigni inesplosi per creare cipolle e tricche tracche.

Dunque, probabilmente, quel pericoloso gioco i bambini già lo avevano fatto altre volte. Recuperare proiettili di cannone da vendere ai grandi per recuperare qualche soldo. Ma quel pomeriggio di agosto le cose andarono diversamente.

In quel cortile di Via Santa Martella erano in 10. Nove bambini e una donna anziana seduta per fatti suoi.

Mentre uno di loro tentava di smontare il proiettile, questo esplose. Fu detto che si trattava di un proiettile di cannone americano.

Furono ritrovati in 5. Alcuni morti sul colpo. Altri morti poco dopo all’ospedale ed altri feriti. Per gli altri tre la ricerca fu più atroce. Furono prima dichiarati “dispersi” e poi recuperati sui tetti circostanti.

La notizia ebbe una eco mediatica incredibile per quei tempi. L’amministrazione dichiarò il lutto cittadino. I funerali solenti e toccanti che si tennero in San Paolo. Le salme delle vittime furono portate in corteo funebre su camion militari come avveniva per i soldati.

Molti anni più tardi la storia si ripeterà a San Marcellino, dove dei ragazzini trovarono la morte raccogliendo botti inesplosi della festa patronale. Ma questa è un’altra storia.

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Redazione

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