Pomigliano d’Arco. ‘Un morto ogni tanto’, mercoledì presentazione del libro di Paolo Borrometi

“Un morto ogni tanto”, il libro del giornalista siciliano Paolo Borrometi, fa tappa all’ombra del Vesuvio.

Classe 1984, Borrometi, oltre ad essere il direttore de “La Spia.it”, lavora per Tv2000 ed è presidente di Articolo 21 (liberi di…). Fa parte del gruppo stampa della Fondazione Caponnetto e della consulta della Legalità della Cgil nazionale.

Borrometi finisce nel mirino della mafia per le inchieste pubblicate sul giornale di cui è direttore, “La Spia”, e che portarono allo scioglimento del comune di Scicli. Altre sue inchieste hanno riguardato il commissariamento per mafia di Italgas (la prima azienda quotata in borsa ad essere oggetto di questo provvedimento da parte del Tribunale di Palermo), il Mercato ortofrutticolo di Vittoria (il più grande del sud Italia), i trasporti su gomma gestiti dai Casalesi dai Mercati Ortofrutticoli, la presenza mafiosa nel sudest siciliano di Cosa Nostra, fino ad un’inchiesta giornalistica sulle “vie della droga dal Porto di Gioia Tauro fino alla provincia di Ragusa” (che anticiperà di qualche settimana la morte di un presunto boss della ‘ndrangheta, Michele Brandimarte, il 14 dicembre del 2014 proprio nella città di Vittoria).

Il 16 aprile del 2014 viene aggredito da incappucciati, l’aggressione gli provoca una grave menomazione alla mobilità della spalla.

Da agosto 2014, a causa delle continue minacce e dopo l’incendio della porta di casa, vive sotto scorta dei Carabinieri. Per questa motivazione l’AGI lo ha trasferito da Ragusa a Roma. Anche nella capitale continua a ricevere pesanti minacce di morte.

Il 10 aprile del 2018, nell’ordinanza del Gip di Catania, viene reso pubblico il tentativo di attentato di cosa nostra, con particolari agghiaccianti, nei confronti di Paolo Borrometi. L’attentato al giornalista, secondo quanto si legge nell’ordinanza che ha condotto all’arresto di quattro persone. doveva essere realizzato dal clan Cappello di Catania su richiesta del clan Giuliano di Pachino.

Mercoledì 17 aprile alle ore presso la sala conferenze della “Feltrinelli Point” in via Roma, 281 a Pomigliano d’Arco, il giornalista siciliano racconterà la sua esperienza affiancato da un nutrito numero di amici ed estimatori che interverranno per animare il dibattito.

L’intento dell’incontro, oltre a quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi delle mafie e della libertà di stampa, è manifestare concretamente solidarietà e vicinanza a Paolo Borrometi, richiamando intorno a lui non solo colleghi ed istituzioni, ma anche la gente comune, rilanciando il concetto di scorta mediatica e scorta civica promosso dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

“Vite sotto scorta”: questo il tema del dibattito intorno al quale si alterneranno le testimonianze dei relatori.

Oltre all’autore del libro, interverranno:

– Nicola Morra, Presidente commissione antimafia;

– Vincenzo D’Onofrio, Procuratore aggiunto di Avellino;

– Luigi Maiello, Comandante del corpo della Polizia municipale di Nola;

– Vittorio Porcini, sostituto commissario del commissariato di Ponticelli;

– Sandro Ruotolo, Presidente unione cronisti della Campania;

– Arnaldo Capezzuto, giornalista “Il Fatto Quotidiano”;

– Luciana Esposito, direttore “Napolitan.it”;

– Luigi Leonardi, testimone di giustizia.

Modera l’incontro l’ingegnere Oliver Tahir, inventore del dispositivo di sicurezza “Safe”.

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Redazione

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