Angri. Vertenza Princes Ltd, incontro pubblico per difendere ‘diritto lavoratori’

Le seduta si è svolta nella Casa del Cittadino alla presenza del rappresentante aziendale Antonio Di Vuolo, dei sindacalisti della CGIL Carmine Franzese, della Cisl Franco Fattoruso e della Cisal rappresentata da Lucia Pagano, degli onorevoli Luisa Angrisani, Virginia Villani e Piero De Luca, del sindaco di Angri Cosimo Ferraioli che ha fatto gli onori di casa, moderando il confronto.

“Ho convocato l’incontro tra le parti nel tentativo di far rivedere le posizioni della Princes senza entrare nelle merito delle scelte aziendali. Come rappresentante della mia comunità comprendo le perplessità dei miei concittadini e mi sento di parlare a loro nome. Sostengo le loro difficoltà e la perdita di un’ulteriore fetta di ricchezza per il territorio. Ho invitato le parti sociali a trovare un elemento di concordia che possa far mantenere la presenza del sito produttivo ad Angri, chiedendo trasparenza e azioni propositive”.

Il referente aziendale Antonio Di Vuolo ha spiegato la procedura adottata con l’azienda che ha agito nel rispetto della norma. Trenta giorni prima è stata inviata ai dipendenti la lettera contenente le motivazioni del trasferimento. In novembre sono stati informati i sindacati e la RSA Aziendale per spiegare le motivazioni alla base della decisione adottata. E’ stato offerto ai dipendenti un alloggio e il pagamento delle utenze per 12 mesi, accogliendo anche la necessità legata alla scolarità, rimandando il trasferimento al primo giugno per sopperire al problema della scuola, confermando che si tratta di un trasferimento irrevocabile.

“Non si tratta di una questione di soldi ma di lavoro, perché solo il lavoro conferisce la dignità – dichiara il sindaco Cosimo Ferraioli -. Nelle dinamiche tra capitale e lavoro il lavoratore non può perdere sempre e sdradicare 55 persone dal proprio territorio non cambia il problema. Questa città non può permettersi di perdere ulteriori risorse che andranno ad alimentare un impoverimento collettivo. Si tratta di un aspetto sociale prioritario che deve rappresentare ancora una speranza per l’economia locale. Non si può negare l’opportunità di vivere la propria vita in questa città e non si può costringere le persone a scegliere tra lavoro e famiglia. Noi siamo pronti ad accogliere le eventuali richieste che l’azienda vorrebbe proporre come alternativa. Possiamo mettere a disposizione locali sequestrati alla criminalità per ristrutturarli adattandoli alle esigenze operative degli uffici, per mantenere inalterata la struttura ad Angri”.

Le organizzazioni sindacali hanno fatto sapere di aver chiesto la convocazione di un tavolo istituzionale al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del ministro Luigi Di Maio e sperano che l’incontro avvenga nel prossimo mese di febbraio.

“Invito la multinazionale a rivedere la posizione, altrimenti devo convenire che esiste una volontà precisa – conclude il primo cittadino -. Il Comune di Angri non vuole la riduzione dei posti di lavoro, intende tutelare i lavoratori fino in fondo ed invita le parti sociali coinvolte ad attivare tutte le azioni disponibili, affinché l’irrevocabilità si ammorbidisca nel rispetto del lavoro e negli interessi di tutti”.

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Redazione

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