Aversa. Morto investito via D’Acquisto: dinamica incidente controversa

Denuncia a piede libero per il giovanissimo guidatore che alle 21 di ieri in via Salvo D’Acquisto ad Aversa, ha investito e ucciso Giuseppe Capone. Il 33enne, residente nel Parco Cerimele, era medico al Secondo Policlinico di Napoli. Di famiglia benestante, la madre professoressa di biologia, il padre anche lui un medico. 

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Per il 20enne, neopatentato, non è stato disposto il fermo in quanto dagli esami effettuati presso l’ospedale Moscati di Aversa non è stato rilevato che il giovane, figlio di noto professionista aversano, non era né sotto effetto di droghe, né sotto effetto di alcol. Ritirata la patente perché si trovava alla guida di una vettura di cilindrata maggiore, rispetto a quella che avrebbe potuto guidare. In macchina con lui, vi erano tre persone. Il veicolo, una Mini Cooper, è stato posto sotto sequestro.

Nei prossimi giorni sarà stabilita la data dei funerali di Giuseppe Capone (in foto a dx), ovviamente dopo l’autopsia. Attualmente la salma si trova all’istituto di Medicina Legale di Caserta.

Per il momento resta una dinamica un pò controversa che sarà accertata dalla Polizia Locale guidata dal Comandante Stefano Guarino. L’unica cosa che sembra essere certa è la velocità sicuramente sostenuta da parte del guidatore dove su quel tratto di strada vi è un limite di 30 km all’ora con l’aggiunta di altre altre violazioni al Codice della Strada.

Sarà valutato anche l’attraversamento della strada sia avvenuto in modo repentino o meno: è stato stabilito che il pedone proseguiva a piedi, sul lato sinistro, lungo il marciapiede dall’Ippodromo diretto verso il centro ed a un certo punto ha attraversato all’altezza dell’ingresso del parco Cerimele – Palazzetto dello Sport ed è stato investito dall’auto finendo prima sul parabrezza, successivamente sbalzato a terra. L’investitore, dopo aver percorso diversi metri, è poi ritornato sul posto ed ha immediatamente chiamato i soccorsi.

I caschi bianchi, comandati da Stefano Guarino, probabilmente si potrebbero avvalere delle immagini di alcune telecamere delle attività commerciali in zona poiché quella comunale non registra e non funzionante da circa 7 anni. Fu installata nel lontano 2015 da Gino Della Valle, in quell’anno assessore, e facente parte di 5-6 telecamere che si avvalevano del sistema ponte radio. Attualmente in città sono funzionanti solamente le telecamere di nuova generazione installate negli ultimi anni sotto la giunta Sagliocco.

La Polizia Locale, da una prima ricostruzione, esclude che l’incidente sia avvenuto mentre si svolgeva una gara di velocità tra la mini Cooper ed altri veicoli. Nessuna traccia di frenata lunga è stata rinvenuta sull’asfalto in quanto con le nuove auto entra in gioco la frenata assistita che permette ai veicoli di bloccarsi repentinamente senza brusche frenate, pertanto non è escluso che comunque il conducente abbia potuto mettere in atto tutte le azioni per cercare di limitare o evitare l’investimento.

Il nuovo reato di omicidio stradale prevede da 2 a 7 anni per chiunque cagioni la morte o lesioni gravi di una persona per sua colpa però ci sono degli aggravanti e nel caso specifico, essendo il limite di 30 hm orari,  l’investitore qualora fosse accertata che la velocità fosse superiore a 70 km all’ora al momento dell’impatto rischierebbe la pena da 8 a 12 anni. Tale circostanza sarà sicuramente oggetto di perizia da parte della Magistratura.

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Redazione

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