Napoli. Circolare Salvini sulle occupazioni arbitrarie: Assocasa in Prefettura

Questa mattina una delegazione del sindacato inquilini ASSOCASA guidata dal segretario generale per l’area metropolitana, Luigi Rispoli, e composta dai dirigenti Giovanni Arnone, Vito Marinelli ed Enzo Polverino, è stata ricevuta in prefettura dal Capo di Gabinetto, Vice Prefetto Dr. Gaetano Cupello.

L’incontro era stato richiesto dalla organizzazione sindacale per rappresentare all’Ufficio di Governo la preoccupazione derivante dai possibili effetti della applicazione della Circolare del Ministero dell’Interno del 01/09/ 2018 avente ad oggetto l’Occupazione arbitraria di immobili, e della legge 01/12/2018 n. 132 che assegna al Prefetto compiti importanti nella gestione del fenomeno delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

“Abbiamo raccontato –ha dichiarato Rispoli- una situazione esplosiva dal punto di vista sociale che vede coinvolte, nella sola provincia di Napoli, più di diecimila famiglie che occupano alloggi ERP senza averne titolo.

Naturalmente abbiamo fatto un discrimine su quelli che sono collegati direttamente alle associazioni camorristiche che non vanno assolutamente difesi, ma abbiamo anche segnalato che ci sono tra gli occupanti molti nuclei familiari che sono portatori di un reale bisogno che finora è restato senza risposte da parte delle istituzioni”.

La norma investe i comuni per ciò che riguarda le attività che i servizi sociali devono mettere in campo a difesa dei soggetti in situazione di fragilità che non sono in grado di reperire autonomamente una sistemazione alloggiativa alternativa.

“Ma ciò –hanno ribadito gli esponenti di Assocasa- ci preoccupa perché i comuni in questo momento non sono in grado di svolgere alcuna attività attraverso i servizi sociali e, per questo, a pagare il prezzo più alto potrebbero essere proprio i più deboli”.

L’Assocasa ha chiesto che la Prefettura sensibilizzi i comuni per pubblicare bandi che garantiscano graduatorie aggiornate da utilizzare appena si inizierà con gli sgomberi, e che il lavoro di censimento non si riduca al reperimento del modello ISEE ma consideri i nuclei familiari anche nel complesso delle relazioni sociali di ognuno di essi.

“Abbiamo anche chiesto –hanno detto Arnone, Marinelli e Polverino- di poter essere coinvolti, unitamente alle altre OO.SS. dell’inquilinato, per partecipare alla definizione della necessaria gradualità negli sgomberi che dovrà accompagnare questo processo”.

“In definitiva –ha concluso Luigi Rispoli- in una provincia dove ci sono mediamente più di 2.000 sfratti all’anno, dove si soffre per l’assenza di case parcheggio, dove l’edilizia popolare è ferma da anni ed i comuni non hanno le graduatorie l’applicazione delle norme volute dal nuovo governo possono rappresentare anche una occasione di riordino di tutto il sistema dell’Edilizia Residenziale Pubblica a condizione, però, che tutti gli attori in campo svolgano il loro lavoro in maniera puntuale”.

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Redazione

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