Al Santa Cecilia di Roma due giovani promettenti flautisti aversani

Martedi 11 dicembre 2018 la Igudesman & Joo JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si è esibita presso l’Auditorium Parco della musica per il Concerto di Natale per i 15 anni di Enel.

Tra i componenti dell’orchestra i fratelli Federica e Francesco Salzano, due giovani promettenti flautisti aversani, nipoti della docente in pensione Rosalba Russo e del bisnonno prof.re Gaetano Russo, pozzo di tradizione orale quasi novantaseienne, ex gestore di uno dei primi rinomati pub aversani, il Chico’s, insieme ad i figli Francesco e Gianpaolo Russo, quest’ultimo anche socio fondatore dell’ei fu jazz club ‘Lennie Tristano’.

Una ridondanza di familiarità musicale e culturale che si tramanda in generazione in generazione grazie ad un estro fatto di semplicità, disciplina e studio, ed un’eleganza comportamentale che è il viatico fondamentale per poter accedere negli ambienti più circoscritti ed elevati. La Sala Santa Cecilia era dunque stracolma, con 2300 posti a sedere, tutti egregiamente occupati,  con un pubblico del tutto entusiasta che ha omaggiato gli artisti con un finale applauso, susseguitosi per dieci minuti continui. Un’ironia musicale colma di classicismo, un modo di esprimere musica guardando al passato ma con vena anticonformista e giovanile che induce a formulare una nuova categoria di giovani che serbano il desiderio di rinascere e riformularsi mirando ad un diligente insegnamento trascorso. La Igudesman & Joo JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima orchestra di bambini e ragazzi creata nell’ambito delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane. Dal 2006 a oggi la JuniOrchestra è divenuta una formidabile compagnia di giovani. Più di 400 ragazzi, suddivisi in cinque gruppi per fasce d’età, dai 14 ai 21, che eseguono musiche del grande repertorio sinfonico e cameristico, spaziando da Rossini a Mozart, Vivaldi, Cajkovskij, Bartòk, Puccini, Beethoven e molti altri. Sotto la responsabilità di Gregorio Mazzarese, seguita dal maestro Simone Genuini,  direttore dalla sua fondazione, e dai professori dell’orchestra dell’accademia, la JuniOrchestra ha avuto l’onore di essere diretta tra gli altri da Antonio Pappano, Mario Brunello, Steven Mercurio, Fabio Biondi, Salvatore Accardo e Giovanni Sollima.

Ma Igudesman & Joo JuniOrchestraperché mai? Aleksey Igudesman, nato a Leningrado, violinista, compositore, arrangiatore, suona con un arco creato dal liutaio Benoit Roland di Boston su un violino Santo Seraphin del 1717, per gentile concessione della Erste Bank, precedentemente studente presso la prestigiosa Yehudi Menuhin School e dilettante lettore delle opere di Shaw, Oscar Wilde e Anton Cechov. Hyung-ki joo, britannico che sembra coreano, bambino prodigio presso la Yehudi Menuhin, suonatore di musica da camera, recital, concerti, tutti confacenti a parti per pianoforte.

Il segreto del loro successo? Quello di essere riusciti ad avvicinare un pubblico molto vasto alla musica classica. Come fare per non sfuggire il pregiudizievole repertorio classico? Creando questo tipo di performance comica dove si rompe il ghiaccio divertendosi. Congratulazioni allora agli aversani Salzano, meritevoli prosecutori delle nobili origini della cittadina normanna, sede di talentuosi musicisti come Jommelli, Cimarosa e Andreozzi.

Ilaria Rita Motti

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Redazione

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