Roma. Caso Rebibbia, Criscuolo: “La colpa è del sistema che sceglie di non riabilitare”

La vicenda di Rebibbia riapre drammaticamente la questione carceraria in Italia. Il tragico epilogo con la morte di due bambini reclusi con la madre si inserisce in quadro molto grigio sul tema dei diritti nel nostro Paese.

Ci siamo rivolti all’avvocato Rosa Criscuolo, “pasionaria” del Radicali italiani, oggi referente dell’Associazione Luca Coscioni tra le province di Napoli e Caserta. Spesso la Criscuolo interviene, senza retorica, sui fatti di cronaca e sulle decisioni dei livelli istituzionali.

Come avvocato impegnato sul tema dei diritti come giudica il tragico fatto di Rebibbia?
Il problema è sempre quello dell’applicazione dell’art 27 C. e del rispetto dei diritti umani dei soggetti sottoposti a detenzione carceraria . In Italia si sceglie di non riabilitare e reinserire nel tessuto collettivo il detenuto sebbene la popolazione carceraria sia tra le più basse al mondo. La prima domanda da farsi è per quali reati una di queste madri e’ tratta in carcere e se questa misura rappresenta invece una extrema ratio che, mi ripeto, non garantisce in dei casi la riabilitazione e il reinserimento ma anzi ne e’ causa ostativa“.

La seconda domanda è se le condizione di abbandono di queste donne a cui viene offerta un‘assistenza superficiale, tra corsi di economia domestica saltuarie e lezioncine di italiano, concorre nell’accadimento di questi episodi tragici.
Sicuramente le braccia di una madre restano il posto migliore in cui un bambino possa stare come detta la l. 62/2011 varata nella XVI legislatura. Il mio personale biasimo è rivolto tutto verso il precedente guardasigilli che ha impedito la recente riforma dell’ ordinamento penitenziario“.


http://www.larampa.it/2018/09/18/detenuta-a-rebibbia-uccide-un-figlio/

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Redazione

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