Sutri. Sgarbi stupisce ancora: “Mi dimetto da sindaco e poi mi ricandido alle elezioni”

Si dimette da sindaco di Sutri ma per poi ripresentarsi alle elezioni dello stesso Comune. E’ Sgarbi show nella città viterbese. Il parlamentare di Forza Italia ha infatti annunciato dal Sudafrica  di voler ricandidarsi. Nei giorni scorsi, il cirtico d’arte aveva annunciato di togliersi la fascia tricolore da primo cittadino di Sutri (per questioni poltrone con gli alleati) e candidarsi a Sirmione. Ora, dopo alcuni botta e risposta, con la sua maggioranza, ha deciso di ripresentarsi da candidato sindaco sfidando i suoi ‘ex alleati’.

Dal Sudafrica vedo l’Italia con amore e con rabbia. Vedo più animali che uomini, ma in Italia ho visto molti uomini che erano peggio degli animali. Mentre, come nel caso di Sirmione, un esempio, posso trovare molte città amiche che vogliono crescere nell’arte (ieri mi hanno offerto la candidatura a Trani. E la lotteria potrà continuare…) penso con struggimento a Sutri e ai suoi cittadini buoni e intelligenti in mano a bestie e ignoranti. E mi sembra che alla scadenza del 26 maggio 2019, oltre le mie inevitabili dimissioni e la loro disperata sfiducia con la quale spariranno, la soluzione più umana e meno politica, per l’amore che ho per Sutri, e per il piacere della sfida, sia ricandidarmi. Non gliela darò vinta”.

Leggo un inverosimile comunicato in cui il vicesindaco Felice Casini, perseverando nelle menzogne e senza rinnegare l’atteggiamento squadrista del consigliere suo cognato, auspica l’intervento della magistratura per ristabilire una (immutabile) “realtà” dei fatti dei quali ci sono più di dieci testimoni. Ma, per smentirlo e indicarne la natura subdola e infida da piccolo democristiano sotto l’apparente pacatezza, è sufficiente la lettera di un testimone neutrale che ha visto tutto, esterrefatto dopo essere stato per anni nella sede del Parco archeologico, come funzionario regionale, esperto ed esterno alla beghe locali”.

La cecità e il disinteresse per il bene della città hanno superato ogni limite, per la insensata spartizione di posti. Me ne vado da Sutri e dalla Tuscia che io amo più di loro, perché l’ho scelta, e non ci sono arrivato per nascita o per destino. Io non ho cercato di mortificarla per miei interessi, ma di innalzarla, per la dignità dei cittadini, e non per quella che loro chiamano maggioranza, ed è solo una forma di minorità. La dignità è la loro, non la mia. Di Sutri, di una città bellissima e umiliata. Io non cerco soluzioni, e non parlo con persone spregevoli e bugiarde. La loro inettitudine e meschinità mi indigna; i loro capricci per l’assessorato al parco, il loro inseguimento per posti cui sono del tutto inadeguati, mi sembrano inverecondi. Io non ho parlato né parlerò con nessuno che baratti la città per il capriccio di una ragazza ignorante e ambiziosa. Non è questione di orgoglio, ma di rispetto per il destino di una città abbandonata e imbarbarita da egoismi e inerzia, i sentimenti negativi profondi con cui mi avversano. Il rispetto per i cittadini è non lasciarli in mani di inetti e di famiglie il cui comportamento è oggettivamente mafioso e fascista. Chi abbia sentito le parole, e visto l’atteggiamento, di quello squadrista, ha il dovere della solidarietà. Si sono comportati come con Matteotti. Uno ha insultato; gli altri, vigliaccamente, come nel finale di un’opera, sono andati via con il fascista, salvo la delicata e coraggiosa Claudia Mercuri. Io vengo aggredito, e un consigliere rifiuta di salvare il futuro di una amministrazione innovativa per stare a fianco dei barbari. Ne prendo atto”.


http://www.larampa.it/2018/08/25/vittorio-sgarbi-si-dimette-da-sindaco-di-sutri/

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Redazione

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