Trentola Ducenta. Sagliocco contro opposizione: “Imbarazzante e indecoroso abbandonare l’Aula”

Ancora una volta mi trovo costretto a rispondere ad un articolo di stampa per ripristinare, nell’interesse dei cittadini, un minimo di verità rispetto alle solite farneticazioni che accompagnano orami le dichiarazioni del consigliere di opposizione Apicella, con l’auspicio di dover intervenire la prossima volta su argomenti inerenti i problemi di questa Città e non su questioni di puro ostruzionismo politico“. Lo dichiara Andrea Sagliocco, sindaco di Trentola Ducenta replicando alle dichiarazioni rilasciate da Michele Apicella, capogruppo di opposizione.

Dal primo giorno del mio insediamento, infatti, non faccio altro che leggere di articoli nei quali si parla di legittimità, di statuti, di regolamenti, che di certo sono il cuore pulsante dell’attività amministrativa e pertanto vengono seguiti alla lettera, ma che non interessano particolarmente ai cittadini. Possibile mai che questa opposizione pensi solo a creare “sgambetti politici” e non riesca, ad esempio, ad argomentare una sola proposta in merito alla risoluzione di una problematica? È mai possibile che tutta l’attenzione sia rivolta ai vari meccanismi amministrativi nell’attesa che la maggioranza possa fare un passo falso? A suffragio di ciò, tra l’altro, non ho potuto fare a meno di osservare durante lo svolgimento dei due Consigli comunali la presenza di soggetti con telefonini collegati per far ascoltare chissà quale conosciuto interlocutore/suggeritore impossibilitato a partecipare! Se questo è il percorso per i prossimi cinque anni, mi dispiace deludere le aspettative dei consiglieri e dei suggeritori: perdono tempo! Fossi in loro mi attiverei per cercare di fare qualcosa di costruttivo per la nostra Città, metabolizzando la sbornia della sconfitta elettorale e dando soddisfazione a quei cittadini che hanno riposto in loro fiducia. Ad oggi di certo non hanno dato un bello spettacolo abbandonando due volte su due il Consiglio comunale! Ritornando all’oggetto della discussione, ovvero allo svolgimento del secondo civico consesso, senza entrare nel merito delle risibili e assurde argomentazioni citate dal consigliere Agnese Cangiano sul perché nessuno si sia degnato di recarsi presso la sua abitazione a portarle gli atti del Consiglio (!), risulta doveroso precisare che le questioni trattate dall’opposizione non possono essere considerate pregiudiziali in quanto non attinenti a nessun ordine del giorno del Consiglio comunale sulle quali, quindi, non è stato possibile esprimere alcuna votazione, come previsto dalla normativa regolante la materia. L’opposizione ha tentato di ritornare nuovamente sull’argomento dell’elezione del Presidente del consiglio comunale evidenziando, però, un fatto gravissimo: nei giorni precedenti hanno confermato di aver organizzato una sorta di “caccia all’uomo” nei confronti del consigliere Perfetto, confermando di averlo ritratto in ambienti pubblici e cercando in tal modo di dimostrare che la nota di indisponibilità presentata era un falso. Viene quindi da chiedersi: da quando i consiglieri comunali hanno delega di Polizia giudiziaria? Se per caso il Presidente del consiglio è stato ripreso mentre svolgeva la sua normale attività di cittadino, chi li ha autorizzati a seguirlo e forse, perché no, anche a fotografarlo? Se così fosse, credo che sia una chiara violazione della privacy che dovrà essere chiarita nelle sedi opportune. Circa, invece, la legittimità o meno del Presidente stesso, sembra evidente che qualsiasi eventuale irregolarità sulla nomina deve essere dichiarata dagli organi giudiziari competenti; il resto sono solo chiacchiere da bar. Relativamente alle lamentele del consigliere di opposizione sulla mancata costituzione delle commissioni consiliari permanenti, come previsto dall’art. 10 del regolamento del Consiglio, si rammenta che l’art . 16 dello Statuto Comunale recita testualmente che il Consiglio “puó prevedere commissioni consiliari permanenti”, in armonia con quanto previsto anche dall’art. 38, comma 6, TUEL. Probabilmente il consigliere di opposizione, accecato solo dalla voglia di fare inutili polemiche, non ha ben inteso che lo Statuto prevede la possibilità di creare commissioni consiliari permanenti e non impone alcun obbligo. L’opposizione, invece, avrebbe potuto, se avesse avuto a cuore l’interesse dei cittadini, rimanere nel consesso ed esercitare in modo costruttivo il ruolo che gli stessi gli hanno attribuito; anche stavolta invece hanno preferito sottrarsi a quest’obbligo. Uno dei punti all’ordine del giorno era, infatti, il riequilibrio di bilancio che costituisce uno degli atti più importanti della vita politica cittadina: andando via senza cominciare la discussione, hanno dato anche questa volta un pessimo segnale di maturità politica a tutta la Città! Una considerazione a parte merita poi la critica sul vecchio e sul nuovo e sulla composizione della giunta: ma come fa il consigliere Apicella a giudicare gli altri se, da figlio d’arte, è lui stesso legittimamente frutto di una “riproposizione di schemi e logiche reiterate negli anni” e nel suo gruppo consiliare, secondo la sua teoria, vi sono esponenti riferiti alla vecchia politica? Dimentica forse il consigliere di opposizione Apicella che proprio nella sua famiglia c’è stato chi nel 2011, ma soprattutto nel 2007, si è candidato alla carica di sindaco? Vuole inoltre gettare fango su una giunta costituita da giovani professionisti e persone perbene che nulla hanno a che vedere con il passato e che, già durante la campagna elettorale hanno dato segnali di discontinuità rispetto ad un passato del quale, proprio lui stesso ha più volte dichiarato di voler essere “la novità nella continuità”, ovvero il vecchio che si traveste da nuovo! Inconcepibile dopo quanto è successo negli ultimi anni. Ma di chi parla Apicella poi quando mi da dell’arrogante? Chieda ai cittadini di Trentola Ducenta: l’arroganza non appartiene al mio modo di essere al contrario invece di chi ne ha fatto un marchio di famiglia geneticamente consolidato. È doveroso da parte mia, come già fatto in passato, invitare il consigliere di opposizione ad essere più costruttivo e partecipativo evitando di protocollare solo richieste inutili e pretestuose con il solo fine di fare ostruzionismo, richieste delle quali qualche componente del suo gruppo il più delle volte non ne è neanche a conoscenza“.

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