Lo scenario italiano delle piscine private

Italiani popolo di proprietari di piscine private, tra le prime posizioni di questa speciale classifica a livello europeo. Parliamo di 360.000 impianti privati, collocati prevalentemente nel Lazio, in Toscana e in Lombardia, questo è il dato fornito da uno studio di Assopiscine. Un ulteriore segnale di un paese in ripresa dalla crisi economica.

Un rinnovato amore per le piscine private, ma quale sarà la ragione?

Uno spiccato interesse verso uno stile di vita più dinamico e salutare e il nuovo trend delle attività acquatiche effettuabili in casa, questi tra i motivi che hanno spinto sempre più italiani ad acquistare una piscina privata. Gli impianti pubblici sono obsoleti e pagano in termini di affluenza che, stando ai dati, è in calo considerando anche i mancati adeguamenti degli impianti da parte delle amministrazioni comunali.

Invece, il dato fotografato da Assopiscine suggerisce una crescita senza freni per il settore delle piscine private, cominciando già dai solidi numeri odierni: 10.000 piscine private realizzate solamente nel 2016; Lombardia prima nella classifica degli investimenti (17% sul totale).

Si prevede un ulteriore aumento di questi numeri, ma si ravvisa anche l’assenza di una normativa disciplinante il ruolo del costruttore di piscine, un fattore che rallenterà l’espansione del settore

Piscine private: il quadro normativo nostrano

La pubblicazione delle norme di carattere tecnico UNI EN 16713 ha reso più chiaro il panorama normativo riguardo la realizzazione di piscine private. Si tratta di norme sugli impianti di trattamento dell’acqua e l’iter per la normazione delle piscine private, un percorso già avviato in concomitanza alla pubblicazione delle tre norme UNI EN 16582 che regolano questioni strutturali e test di sicurezza.

Per contro ancora latita un’indicazione chiara sul profilo e la formazione che dovrebbe esibire un professionista del comparto, la mancanza di uno standard minimo da rispettare si rivela uno svantaggio in termini di garanzia di qualità. E ancora, la dinamicità del settore delle piscine private impone una formazione obbligatoria, continua e improntata su nozioni tecniche/normative per poter contare su professionisti al passo con l’innovazione.

La risposta delle aziende

Le aziende che tengono alla cura dei clienti investono molto nella formazione del personale, fissando alti standard di qualità e riuscendo a mantenerli grazie ad un aggiornamento continuo. Una soluzione fai-da-te vista la mancanza di corsi formazione nell’ambito in questione. L’aggiornamento così diventa non solo un modo per certificare la professionalità del proprio personale, ma una possibilità per inglobare nuove capacità tramite innovativi percorsi di formazione seguiti dai tecnici, una dote in dono all’azienda che apre diversi scenari: al cliente potranno essere offerti prodotti customizzati, personalizzabili secondo i suoi gusti, ad esempio una piscina a sbalzo innovativa ed ultra esclusiva [si guardi il video della realizzazione di una piscina su un terrazzo capitolino].

Soluzioni che strizzano l’occhio al cliente ma rispettano anche l’ambiente, è molta infatti la cura nella scelta di materiali ecologici lavorati in maniera sostenibile.

Le nuove tendenze sul fronte delle piscine private

Impazza il mercato delle piscine a sbalzo, sembrano nate per essere istallate su terrazzi e attici, creando scenari suggestivi per chi non soffre di vertigini. Nel loro design si palesa la cura dello stile ricercato ed esclusivo, progettato per un’esperienza al top in tutti i sensi.

Sul fronte della sostenibilità la novità sono le piscine senza cloro, sostanza dannosa per l’organismo e l’ambiente, ma necessaria alla disinfezione degli impianti. Queste piscine, invece, sono dotate di tecnologie che tramite processi di idrolisi e ionizzazione rendono l’acqua pulita e priva della contaminazione di prodotti chimici.

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Redazione

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