Bimba violentata dal patrigno, choc nell’alto Casertano

In data 19 ottobre 2017 i Carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura personale della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di S Maria Cv, nei confronti di R.E., ci. 1985, indagato in ordine ai delitti di atti sessuali compiuti con minore degli anni 14 (art. 609 quater c.p.) e di violenza sessuale pluriaggravata commessa nei confronti di minore degli anni 10 (artt. 609 bis e ter c.p.), rispettivamente in danno di O.G. di anni 13 e di S.B. di anni 9/10 all’epoca dei fatti.

Il procedimento a carico dell’indagato trae origine dalla denuncia sporta, presso la Stazione Carabinieri di Alife, dai genitori della minore degli anni 14 (O.G.), esposto datato 8.10.2017. Venivano rappresentati gli atti sessuali che la figlia avrebbe subito ad opera di R.E., considerato dalla minore una persona di famiglia, tanto da frequentare abitualmente la sua abitazione. Dopo
l’emersione di tale notizia di reato, anche l’altra minore, S.B., figlia della moglie dell’indagato, confessava alla madre di aver subito atti sessuali anni fa ad opera del patrigno, quando ancora non aveva compiuto gli anni 10.

Le attività di indagine, dirette da questo Ufficio ed espletate in tempi brevissimi, si sono concentrate sull’escussione delle minori effettuata – così come previsto dal codice di rito per delitti della stessa specie – in modalità protetta e cioè dinanzi al Pubblico Ministero titolare delle indagini, con l’ausilio di un esperto psicologo e con video e audio registrazione, il giorno successivo all’iscrizione della notizia di reato presso questo Ufficio. Ebbene, entrambe le minorenni hanno confermato di aver subito, seppure a diverso titolo e con diverse modalità, atti sessuali ad opera dell’indagato, R.E., a carico del quale sono dunque emersi gravi ed univoci indizi di colpevolezza, la cui sussistenza è stata condivisa dal GIP presso questo Tribunale che ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere, vista la gravita dei fatti per cui si procede e le specifiche esigenze special-preventie. Il prevenuto, dopo le formalità di rito è stato tradotto presso il Carcere di SMCV a disposizione dell’A.G.


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Redazione

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