Marcianise. Clan Belforte, faida con i Piccolo: arresto Antonio Zarrillo, cognato del boss

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato di Caserta ha proceduto al rintraccio ed all’arresto di ZARRILLO Antonio¹, classe ‘67, fratello di Concetta, moglie del noto capo clan BELFORTE Salvatore, in quanto raggiunto da ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli – Ufficio Esecuzioni Penali – il 13.10.2017, per il quale dovrà ancora espiare 19 anni di reclusione, 9 mesi e 4 giorni, in quanto responsabile dell’omicidio di SAGLIANO Francesco, affiliato al clan “Piccolo”, commesso nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 2003.

L’arrestato è stato bloccato da personale della Squadra Mobile di Caserta, a bordo di un’autovettura, presumibilmente in procinto di darsi alla fuga, avendo saputo dell’ordine di carcerazione pendente a suo carico. Il delitto, che risale al 2003, fu commesso nell’ambito della faida tra i clan camorristici “Piccolo” e “Belforte” di Marcianise per la supremazia nella gestione delle attività illecite e in particolare del racket delle estorsioni.

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In particolare, nella serata del 3 ottobre del 2003, a seguito delle segnalazioni pervenute sulle linee 113 della Questura di Caserta, personale della Squadra Mobile si recava in via Santoro di Marcianise ove veniva rinvenuto cadavere, a seguito di esplosioni di colpi d’arma da fuoco, il ventitreenne SAGLIANO Francesco.

Sul posto, si accertava che la vittima, viaggiante a bordo di Lancia Y 10 “elefantino”, era stata inseguita e attinta da una pioggia di proiettili, da parte di diverse persone viaggianti a bordo di un’auto, poi risultata provento di furto.

Il SAGLIANO, nel tentativo di sfuggire all’agguato, imboccava via Santoro dove, a causa dei lavori in corso per rifacimento della rete fognaria, era costretto a fermarsi, tentando la fuga a piedi in via S. Maria degli Angeli, dove veniva raggiunto dai killers che esplodevano al suo indirizzo ulteriori colpi d’arma da fuoco, causandone la morte.

Sul luogo dell’efferato omicidio, venivano effettuati rilievi da personale della Polizia Scientifica, a seguito dei quali venivano rinvenuti, tra l’altro, n. 11 bossoli di cartuccia cal. 9×21 marca P8, n. 5 ogive, n.1 camicia per proiettile, n. 1 carcassa di caricatore per fucile mitragliatore kalashnikov, n. 1 cartuccia inesplosa cal. 12 marca Fiocchi, caricata a pallettoni, n.1 bossolo di cartuccia cal. 12 marca Fiocchi.

L’attività di indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Caserta, ha permesso di individuare tutti i responsabili dell’efferato omicidio, tra cui il predetto ZARRILLO che, dopo le rituali formalità, è stato condotto presso il carcere di S. Maria C.V.


  1. Fratello di ZARRILLO Concetta, moglie del capo clan BELFORTE Salvatore.
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Redazione

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