Napoli. Anm, De Magistris: “Trattativa non infinita, rischio fallimento”

”E’ una partita di sola andata che si gioca nei prossimi quindici giorni. Il ritorno non c’è. Non possiamo trattare all’infinito, la dead line è il 29 ottobre altrimenti c’è il rischio concreto che si portino i libri in tribunale”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in relazione alla mancata firma dell’accordo sottoposto dal Comune ai sindacati per evitare il fallimento di Anm (Azienda napoletana di mobilità). Il sindaco, parlando nella diretta Facebook di Repubblica Napoli, si è detto ”preoccupato ma fiducioso” ed anche ”meravigliato che ancora non ci sia stata la firma”.

La proposta sottoposta dall’amministrazione alle organizzazioni sindacali – come spiegato dal primo cittadino – prevede : azienda tutta pubblica su area metropolitana, ripatrimonializzazione della società, nessun licenziamento, realizzazione del piano industriale, rilancio progressivo e immediato di Anm e altre questioni di dettaglio ”su cui trattare con i sindacati”. Il piano prevede inoltre che ”qualche decina di lavoratori” andrebbe in esubero e dunque in prepensionamento e altrettanti andrebbero in mobilità. ”Nessuno – ha garantito de Magistris – viene licenziato, ma va in altre società partecipate”. Il sindaco ha sottolineato che ”se altri si sfilano da questa prospettiva che offriamo con uno sforzo incredibile è evidente che non per nostra responsabilità si andrà con i libri in tribunale e lo scenario conseguente e irreversibile provocherà qualche centinaia di licenziamenti e la messa sul mercato dell’azienda”. ”Confido – ha aggiunto – nella responsabilità e disponibilità dei lavoratori a cui va la mia gratitudine per la pazienza, nel senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali e nella cooperazione necessaria e doverosa delle altre istituzioni a cominciare dalla Regione Campania e dal Governo”. Rispetto alla sua assenza al vertice che si è svolto la notte scorsa, de Magistris ha affermato che ”la posizione illustrata è quella del sindaco. Noi siamo una squadra – ha concluso – Parteciperò nel momento in cui c’è la stesura dell’accordo perché la trattativa sindacale nel dettaglio non è compito del sindaco che invece si sta assumendo una responsabilità che nessun primo cittadino delle altre Città metropolitane si è assunto perché hanno messo sul mercato le aziende, svenduto i servizi essenziali e licenziato i lavoratori”.

(ANSA)

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