Politiche, Criscuolo: “Impossibile matrimionio Pd-FI in Campania per questioni ambientali”

“Tra le letture estive proponiamo una simpatica riflessione sull’ improbabile matrimonio del PD e FI in Campania. Gli abitanti di altre regioni potranno prendere spunto e applicare con parsimonia quanto esposto. In una regione complicata come la Campania in cui il fenomeno del processo mediatico ha operato nella maniera più feroce negli ultimi anni è plausibile considerare il ridimensionamento dei partiti nelle varie aree in rapporto alla provincia di Napoli e Caserta in particolar modo. È’ ben noto infatti che la maggior parte degli interessi gestiti nei centri di potere quali la città di Napoli in cui si concentra anche la città metropolitana e la Regione Campania (che ha esteso alcune competenze a Salerno e Avellino ) influenzano gli esiti delle amministrative e delle politiche”. E’ il commento di Rosa Criscuolo, segretario Radicali Caserta.

“Nella città di Napoli si sono sempre gestiti una mole di affari maggiore rispetto all’area casertana ad esempio e la gestione politica degli ultimi anni, quindi del sindaco in carica, che è anche sindaco della città metropolitana ha portato ad una incredibile dispersione dei risultati. La mancanza di una visione politica incide sull’ amministrazione, pensate facendo appello ad un dato significativo, che la seconda rielezione si è ottenuta con una differenza di oltre 50 mila voti. Un sindaco di tre milioni di abitanti votato da 170 mila persone? Qualcosa non funziona , così come non funziona la questione Anm, Abc e via dicendo. Il quadro politico napoletano e quello della provincia è gravemente leso da questi fattori dove si incrociano “deleghe di gestione” con “interessi personalistici al fine di ricoprire ruoli apicali di un movimento”. Un amministratore può mettere a repentaglio posti di lavoro, ad esempio , per le sue ambizioni? Passiamo avanti. Nella provincia di Napoli ad esempio nell’area vesuviana, a parte Ercolano e Torre del Greco, l’attività delle forze dell’ ordine non ha portato ad uno sconvolgimento della geografia politica poiché quest’area non è mai stata spostata al centrodestra. La zona che merita più attenzione è invece quella che si trova ai confini con l’area casertana ed il nolano. Le vere roccaforti del centrodestra che sembrano stiano vacillando a poco a poco e che potrebbero far mutare il destino degli esiti politici se chiaramente i partiti torneranno ad avere dei coordinamenti fatti da persone scelte dalla società civile e non nominate extraterritorialmente. Ovviamente questa tendenza nei partiti a struttura verticista con un radicamento ventennale è più che naturale parlandosi di Forza Italia ed anche del Partito Democratico che è più giovane ma alterato da troppe correnti. Questi due aspetti chiaramente pongono dei forti limiti alla capitalizzazione elettorale degli spazi vuoti che ovviamente saranno spartiti tra il voto di protesta e l’astensionismo. Al Sud è fortemente sentito ancora il fenomeno del voto di scambio, cosa che ci limitiamo a puntualizzare solo alla fine delle considerazioni di questa riflessione sull’improbabile matrimonio tra Fi e Pd. Considerati taluni aspetti è mai pensabile per una elezione politica, sebbene in occasioni comunali invece rappresenti una libera scelta obbligata, un matrimonio tra Pd e Fi? Assolutamente no, perché le condizioni ambientali non lo consentirebbero ergo questa malsana idea porterebbe in automatico alla crescita del voto di protesta, di scambio e dell’ astensionismo. Il processo più adeguato è quello di creare coalizioni con leader di cdx e csx che nel migliore dei casi abbiano programmi elettorali diversi e non si basino solo sul leaderismo cercando di nutrire un vivace dibattito politico e di qualità escludendo i populismi e l’ antipolitica”.

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