Blue Whale come Gomorra, Criscuolo: “Autodistruzione, regole, rifiuto della disumana società”

“Chi non ricorda il film Trainspotting o Fight Club? «I chose not to choose life: I chose somethin’ else. And the reasons? There are no reasons. Who needs reasons when you’ve got heroin? ». (Io ho scelto di non scegliere la vita: ho scelto qualcos’altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando ha l’eroina?) (tratto da Trainspotting).
Durante il film puoi ascoltare la voce fuori campo di Mark Renton mentre scappa dai poliziotti con l’amico Spud e dichiara di rinunciare alla vita escludendo i più blandi luoghi comuni, cioè i figli e i beni materiali, e, insieme ad alcuni amici, ha preferito vivere offuscato dall’eroina. La creazione di un piano eco – terrorista “Progetto Mayhem” avverso L’American way of life invece è al centro di un celebre romanzo di  Chuck Palahniuk, dove in un circolo per uomini alienati e insoddisfatti si consumano combattimenti clandestini pur di rovesciare la società disumana. Ogni volta che Tyler ha nuovi ospiti al circolo gli ripete le otto regole del Fight Club: ” Signori, benvenuti al Fight Club. Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club. Terza regola del Fight Club: se qualcuno grida “basta”, si accascia, è spompato, fine del combattimento. Quarta regola: si combatte solo due per volta. Quinta regola: un combattimento alla volta, ragazzi. Sesta regola: niente camicia, niente scarpe. Settima regola: i combattimenti durano per tutto il tempo necessario. Ottava ed ultima regola: se questa è la vostra prima sera al Fight Club… dovete combattere!”.
Autodistruzione, regole, rifiuto della disumana società. Da qualche giorno abbiamo avuto conoscenza di un episodio di suicidio a Livorno che sembri ricollegarsi alla catena del BLUE WHALE che ha origine in Russia. Dalle primissime notizie pare che esistano ben 50 step da superare che culminano poi con un salto nel vuoto da un palazzo. Ben 157 le morti accertate all’estero e i video sparsi sul web filmano ragazzi dai 15 ai 17 anni che portano a compimento il gioco. Perché giocare con la morte? Chi sono questi curatori che insegnano a giovani, menti plasmabili, il rifiuto della vita imponendo le loro regole? Philipp Budeikin, il reo confesso studente di psicologia è l’ideatore del ‘BLUE WHALE’ e non ha dimostrato alcun pentimento, dichiara: “Non sono pentito di ciò che ho fatto, anzi: un giorno capirete tutti e mi ringrazierete”. Ed ancora: “Ci sono le persone e gli scarti biologici. Io selezionavo gli scarti biologici, quelli più facilmente manipolabili, che avrebbero fatto solo danni a loro stessi e alla società. Li ho spinti al suicidio per purificare la nostra società . Ho fatto morire quelle adolescenti , ma erano felici di farlo. Per la prima volta avevo dato loro tutto quello che non avevano avuto nelle loro vite: calore, comprensione, importanza”. Nella nostra società i giovani hanno bisogno di sentirsi importanti e per questo i social scoppiano di foto, post e anche tantissima creatività positiva che naviga sul “deep web” e il “dark net”. Il protagonismo è il diktat e senza più nessun punto di riferimento i capitani che indicano la via non sono più i genitori ma miti, personaggi di fantasia, o santoni farabutti. A dettare le regole del “camorrista provetto” è da molti anni la serie Gomorra che se con il celebre Best Seller ha dato una svolta nella coscienza del crimine campano, col tempo si è rivelato un ricettacolo di preziose informazioni per chi voglia intraprendere la carriera del criminale . I giovani si sentono protagonisti poiché ne viene emulato il look, il dizionario linguistico e celebrate le gesta. Insomma tutte queste sono buone ragioni per prenotare un posto in prima fila per la “paranza dei bambini”. Roberto Saviano è il “curatore ” non più il narratore di questa generazione di giovani criminali e non è più possibile affermare la sua inconsapevolezza poiché il suo carisma sulle masse è più che scontato, una vera macchina da guerra quasi ritenuto una “bocca della verità umana”. È fondamentale comprendere che tutte le norme scritte e recitate in Gomorra sfociano nella morte , in un gioco della morte per il potere, per uscire dall’ anonimato , per ricevere “calore , comprensione ed importanza”, proprio come confessa Philipp Budeikin.

Avv. Rosa Criscuolo
segretario Associazione Prospettive Radicali – Radicali Caserta
Comitato Nazionale Radicali Italiani
Presidente Ass. Luca Coscioni Caserta

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