Giudice di Pace, l’appello dell’AIGA: “Necessario avvio telematizzazione processuale”

Il 5 maggio 2017 il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo – attuativo della legge delega n. 57 del 28.04. 2016, G.U. 29.04.2016 – contenente la riforma organica della magistratura onoraria e ulteriori disposizioni sui giudici di pace, nonché la disciplina transitoria relativa ai magistrati onorari già in servizio.

Il suddetto decreto legislativo prevede, tra le altre cose, un’estensione della competenza del giudice di pace in materia civile e penale.

Infatti, nel settore civile, il giudice di pace, sarà competente a decidere tutte i contenziosi in materia condominiale che sono anche oggetto di mediazione e le cause avente ad oggetto beni mobili di valore fino a € 30.000,00 mentre per il risarcimento dei danni da circolazione di veicoli e natanti la competenza viene innalzata ad € 50.000,00, aumentando considerevolmente il contenzioso affidato a tali uffici, mentre il settore penale vedrà trasferiti numerosi reati nella propria competenza, tanto da aumentare considerevolmente il carico di lavoro dei predetti uffici

È da notare, in ordine all’organizzazione ed all’efficienza degli uffici, il fatto che il processo telematico in fase avanzata di completamento preso i Tribunali, le Corti d’Appello e la Cassazione, non è stato ancora attivato in modo univoco presso gli uffici del Giudice di Pace tanto che attualmente si ricorre al deposito cartaceo.

Si tornerà, ad esempio, alla gestione cartacea della maggior parte dei decreti ingiuntivi ed in generale delle cause civili. Inoltre, l’attuale piattaforma informatica appare completamente differente, se non incompatibile, con quella del PCT, mentre allo stato non risultano provvedimenti del Ministero mirati ad adeguare la pianta organica delle cancellerie, né quella dei Giudici di Pace.

È doveroso osservare – afferma Antonio Tesoro, Responsabile del Dipartimento nazionale AIGA sul processo telematico – quindi, che in mancanza di un efficace, preventivo e corposo adeguamento degli uffici la riforma de qua, trasferendo la gran parte del contenzioso civile dal Tribunale (dove il percorso telematizzazione processuale è in fase di completamento) all’Ufficio del Giudice di Pace, ove diversamente la telematizzazione del processo è attualmente in fase di stallo, rappresenti un deciso passo indietro rispetto all’obiettivo di realizzare un sistema informatizzato dell’attività giudiziaria sostitutivo rispetto a quello cartaceo. Un deciso passo indietro rispetto all’obiettivo di aumentare l’efficienza del sistema Giustizia.

Per tale fine, infatti – continua Antonio Tesoro – è necessario che tale riforma sia accompagnata dall’introduzione del processo telematico, in forma univoca nella sola piattaforma PCT anche presso l’ufficio del Giudice di Pace, certamente senza l’attivazione di una ulteriore e diversa piattaforma di accesso alla giustizia presso i citati uffici .

In conclusione, l’AIGA auspica che il Decreto Legislativo contempli preventivamente l’avvio graduale della telematizzazione processuale presso l’ufficio del Giudice di Pace, l’obbligatorietà del deposito telematico per gli atti introduttivi per una completa informatizzazione del processo e l’individuazione di un termine per il completamento del processo di telematizzazione processuale per tutti gli stati e gradi di giudizio.

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Redazione

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